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Published

7 mesi ago

19 Aprile 2025

Bre-news

Dopo Muscat, il nuovo confronto nella Capitale italiana. Araghchi guida la delegazione iraniana. Atteso anche un contatto con l’Aiea

Si apre oggi a Roma il secondo round di colloqui tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran, a distanza di una settimana dal primo incontro tenutosi a Muscat, in Oman. La nuova sede dei negoziati è stata scelta proprio su proposta del ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi, che prende parte ai lavori come mediatore insieme al ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e all’inviato speciale del presidente Trump, Steve Witkoff.

Araghchi è giunto nella Capitale alle prime luci dell’alba, accompagnato dalla delegazione iraniana. La sua presenza è stata confermata dalla televisione di Stato iraniana con un breve video del suo arrivo a Fiumicino.

Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, ha sottolineato che Roma è stata accettata da entrambe le parti come sede neutrale per proseguire il confronto. “Il programma nucleare pacifico dell’Iran è pienamente conforme agli obblighi internazionali”, ha ribadito, riferendosi in particolare al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp).

Sui social, Baghaei ha parlato di un approccio vigile e cauto da parte di Teheran: “Una pace duratura nasce da un dialogo onesto tra le nazioni, non dall’imposizione della forza”, ha scritto su X, alludendo alle recenti pressioni da parte di Washington. Il portavoce ha anche rivendicato il continuo impegno dell’Iran per una soluzione diplomatica delle controversie, ribadendo la buona fede della Repubblica islamica.

I colloqui a Roma si erano temporaneamente allontanati dall’agenda a causa della concomitante visita del vicepresidente americano JD Vance nella Capitale. Superati gli ostacoli logistici, le delegazioni sono ora tornate a sedersi al tavolo.

Nel corso della giornata, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani dovrebbe tenere incontri bilaterali separati con Araghchi, Witkoff e Albusaidi, oltre a un colloquio telefonico con il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi, per un aggiornamento sulla situazione nucleare iraniana.

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