
Tensioni a Montecitorio dopo l’attacco di Meloni al Manifesto di Ventotene
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Seduta sospesa due volte dopo le critiche della premier al testo fondante dell’idea di un’Europa unita, scritta da Spinelli, Rossi e Colorni nel 1941
Toni accesi nell’Aula di Montecitorio dopo le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni contro il Manifesto di Ventotene, testo scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, confinati dal regime fascista sull’isola delle Pontine. Le parole della premier, pronunciate in vista del prossimo Consiglio europeo, hanno scatenato una forte reazione da parte delle opposizioni, con una seduta sospesa due volte a causa dell’escalation di tensioni.
Meloni, durante il suo intervento, ha criticato il contenuto del Manifesto, citandone diversi passaggi che fanno riferimento a concetti come la “rivoluzione socialista” e l’abolizione della proprietà privata. “Spero che chi ha citato il Manifesto non lo abbia mai letto, perché l’alternativa sarebbe spaventosa”, ha affermato la premier, accendendo così la polemica in Aula.
Le opposizioni, guidate da Federico Fornaro del Partito Democratico, hanno contestato duramente le parole di Meloni, accusandola di dileggiare una parte fondamentale della storia italiana e europea. Fornaro ha difeso il Manifesto di Ventotene, definendolo “un inno all’Europa federale, contro i nazionalismi che hanno portato a due guerre mondiali”.
Le critiche sono arrivate anche dal Movimento 5 Stelle e da Azione. Alfonso Colucci (M5S) ha ricordato le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha elogiato il ruolo del Manifesto nella nascita della democrazia italiana, sottolineando che “non c’è spazio per il fascismo in Aula”.
Nonostante la sospensione dei lavori, il clima è rimasto teso, con la maggioranza che ha visto approvare la propria risoluzione in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo con 188 voti favorevoli, 125 contrari e 9 astenuti. Tuttavia, le cinque risoluzioni presentate dalle opposizioni sono state tutte respinte.
L’intervento di Meloni ha lasciato aperti ampi dibattiti, ma anche alimentato forti tensioni tra maggioranza e opposizioni, in una giornata che ha visto momenti di alta conflittualità politica.
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(con fonte AdnKronos)
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