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Published

10 mesi ago

25 Novembre 2024

Bre-news

In aumento stupri, stalking e maltrattamenti, ma calano i femminicidi e gli omicidi in ambito familiare. I numeri del report della Polizia criminale nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

La violenza contro le donne continua a essere una delle emergenze più drammatiche e persistenti della nostra società, ma con alcune sfumature in evoluzione. Nel primo semestre del 2024, infatti, si registra un aumento di reati come stupri, stalking e maltrattamenti in famiglia, mentre calano sensibilmente i femminicidi (-18%).

È questo il quadro che emerge dal report Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne, realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale. Il documento fornisce un’analisi dettagliata dei crimini legati alla violenza di genere, evidenziando luci e ombre su un fenomeno che rimane ancora profondamente radicato.

I dati principali

Nel periodo gennaio-giugno 2024, i casi di violenza sessuale sono aumentati dell’8%, colpendo nel 91% dei casi le donne, di cui il 28% minorenni. Un trend preoccupante riguarda anche gli atti persecutori, cresciuti del 6%, e i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che segnano un incremento del 15%. Questi ultimi, nel 29% dei casi, vedono come responsabili persone straniere.

Un dato allarmante riguarda le violazioni dei provvedimenti di allontanamento e divieto di avvicinamento, in aumento del 38%. Questi numeri sottolineano la necessità di potenziare le misure di protezione per le vittime, soprattutto in situazioni di rischio elevato.

Femminicidi in calo, ma la percentuale sul totale resta costante

I primi sei mesi del 2024 hanno registrato una diminuzione complessiva degli omicidi volontari, passati da 176 nel 2023 a 146 (-17%). Tra questi, le vittime donne sono scese da 62 a 51 (-18%). Tuttavia, l’incidenza delle donne uccise sul totale degli omicidi rimane invariata al 35%, segno che la violenza di genere resta un problema strutturale.

Anche gli omicidi in ambito familiare o affettivo mostrano un calo significativo: da 82 nel 2023 a 69 nel 2024 (-16%). Le vittime femminili, in questo contesto, sono diminuite del 13%, passando da 53 a 46. Preoccupano invece i dati relativi agli omicidi commessi da genitori o figli, saliti dal 25% al 33%.

Chi sono le vittime e i responsabili?

Le analisi mostrano che nel 2024 la fascia di età più colpita tra le vittime femminili di omicidi è quella tra i 31 e i 44 anni (38%), seguita dalle donne ultrasessantacinquenni (31%). Sul fronte degli autori, il 37% ha un’età compresa tra i 31 e i 44 anni, mentre i minorenni rappresentano una quota residuale (2%). Gli autori italiani restano nettamente prevalenti (75% nel 2024), benché in lieve calo rispetto al 2023.

Le nuove sfide: il ruolo del Codice Rosso

I reati introdotti dal Codice Rosso, che amplia le tutele per le vittime di violenza, evidenziano trend contrastanti. Nei primi sei mesi del 2024, i casi di costrizione o induzione al matrimonio sono aumentati del 67%, mentre quelli di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn) sono cresciuti del 22%. Diminuiscono, invece, i reati di deformazione permanente dell’aspetto (-2%).

Una giornata simbolica per riflettere

Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ci ricorda quanto sia urgente contrastare ogni forma di violenza di genere. La data, scelta per commemorare le sorelle Mirabal, attiviste politiche dominicane brutalmente assassinate nel 1960, è oggi un simbolo di resistenza e di lotta per i diritti delle donne.

I dati del 2024 confermano che la strada è ancora lunga: serve un impegno collettivo, tra leggi più incisive, protezione delle vittime e un profondo cambiamento culturale per prevenire queste tragedie.

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