Ucraina: problemi ai missili per la Russia, guasto nell’attacco a Saratov
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L’Ucraina attende armi, mentre l’intelligence britannica segnala un “malfunzionamento” nel lancio di un AS-23a Kodiak
La Russia si confronta con problemi nel proprio arsenale missilistico mentre l’Ucraina attende ulteriori armamenti per invertire il corso del conflitto. Gli ultimi raid russi, concentrati su Kharkiv, e gli attacchi con droni ucraini alle raffinerie russe, evidenziano la feroce lotta tra i due paesi.
Un rapporto dell’intelligence britannica, diffuso dal ministero della Difesa di Londra, solleva interrogativi sulla produzione russa di missili da crociera. Fotografie recenti mostrano i detriti di un missile AS-23a Kodiak che ha colpito un campo nella regione di Saratov, nel sud della Russia. Inizialmente pensati come detriti di un drone ucraino, è stato successivamente confermato che si trattava di frammenti del missile stesso.
Il rapporto ipotizza un “malfunzionamento” nel lancio di questo missile contro l’Ucraina. “Saratov è un noto punto di lancio per gli attacchi dell’aviazione russa a lungo raggio”, indicando una possibile problematica nella produzione di queste armi, probabilmente influenzata dalle sanzioni e dalla pressione del conflitto.
Gli AS-23a Kodiak rappresentano la principale munizione a guida di precisione dell’esercito russo, con una gittata di circa 4.000 chilometri, ampiamente utilizzati contro l’Ucraina, soprattutto negli attacchi alle infrastrutture energetiche.
Nel frattempo, l’Ucraina continua ad attendere nuovi aiuti militari dagli Stati Uniti. Un pacchetto di armi e munizioni da 60 miliardi di dollari è attualmente fermo al Congresso, mettendo Kiev in difficoltà sul campo di battaglia, soprattutto nella difesa di città come Kharkiv dagli attacchi russi.
In un gesto di emergenza, gli Stati Uniti hanno consegnato armi e munizioni provenienti dall’Iran alle forze armate ucraine. Si tratta di oltre 5.000 AK-47, mitragliatrici, fucili di precisione, RPG-7 e oltre 500.000 munizioni da 7,62 mm, sequestrate dallo US Central Command. Queste armi sono fondamentali per la difesa dell’Ucraina dall’invasione russa, secondo quanto affermato dallo US Central Command, che ha evidenziato il sequestro di queste armi da navi apolidi tra il 2021 e il 2023, trasferite illegalmente agli Houthi nello Yemen, violando le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
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(con fonte AdnKronos)
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