Autonomia Differenziata: inizia l’iter del DDL Calderoli al Senato

Il disegno di legge sulla autonomia differenziata, proposto da Roberto Calderoli, arriva in Aula al Senato per l’inizio dell’iter della prima lettura
Il disegno di legge sulla autonomia differenziata, presentato da Roberto Calderoli, inizia il suo percorso nella fase di prima lettura all’interno dell’Aula del Senato. Dopo sei mesi di dibattito nella Commissione Affari Costituzionali, il DDL affronterà ora il giudizio dell’intera assemblea.
I lavori in Commissione hanno visto la partecipazione di diverse forze politiche, con una sessantina di audizioni, la raccolta di decine di documenti e il voto su 385 emendamenti, di cui 83 sono stati approvati. Il disegno di legge, proposto da Calderoli, ha attraversato momenti di tensione tra le forze di maggioranza e le opposizioni, ma ha comunque raggiunto la fase dell’esame in Aula.
I relatori del DDL saranno Costanzo Della Porta di Fratelli d’Italia (Fdi) e Paolo Tosato della Lega. Tosato esprime fiducia nella norma, definendola “equilibrata” e ipotizzando la sua operatività entro la fine della legislatura. “La previsione più attendibile è che in questa settimana si svolga la discussione generale e nel frattempo inizi la valutazione degli emendamenti”, afferma Tosato.
L’Aula del Senato si troverà ad esaminare 337 emendamenti e 6 ordini del giorno, con Tosato che rassicura sulla minoranza di emendamenti presentati dalla maggioranza. Tuttavia, le opposizioni, preoccupate degli effetti di divisione tra regioni e cittadini, potrebbero fare sentire la loro voce nella discussione in Aula.
Tosato non esclude la possibilità di ulteriori modifiche al DDL nella fase successiva, quando sarà esaminato anche dalla Camera. “Una volta approvata la legge, finalmente potrà iniziare un percorso democratico di confronto tra le regioni interessate, il governo e il Parlamento per definire quali materie dovranno essere comprese”, aggiunge.
Il senatore leghista non vede rischi nell’imminente contesto elettorale, sostenendo che le elezioni regionali non dovrebbero influire sull’andamento dell’iter parlamentare. Infine, sottolinea che la partita si gioca principalmente in Parlamento, con l’Autonomia Differenziata e le altre riforme in agenda come elementi chiave.
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(con fonte AdnKronos)
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