Piano Usa Israele per dividere Gaza in due aree separate
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Gaza divisa in zone controllate da Israele e Hamas, ricostruzione solo sul lato israeliano
Il piano Usa Israele per Gaza prevede una divisione della Striscia in due aree separate: una controllata da Israele e una da Hamas. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, si tratta di una misura provvisoria in attesa del disarmo e della rimozione del gruppo militante dal potere. L’idea è emersa dopo la conferenza stampa del vicepresidente americano JD Vance e del genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner.
Il piano Usa Israele: ricostruzione solo nella zona israeliana
Vance ha dichiarato che Gaza è oggi divisa in “una regione relativamente sicura e un’altra incredibilmente pericolosa”, sottolineando che l’obiettivo del piano Usa Israele è ampliare l’area sicura. Kushner ha aggiunto che “nessun fondo per la ricostruzione sarà destinato alle aree sotto il controllo di Hamas”. L’attenzione, ha detto, sarà rivolta esclusivamente alla parte sicura, dove si punta a creare “una nuova Gaza” in grado di offrire ai palestinesi “un posto dove vivere e lavorare”.
Le reazioni dei mediatori arabi
I mediatori arabi hanno espresso forte preoccupazione per il piano Usa Israele, giudicandolo un rischio di divisione permanente della Striscia. Secondo fonti diplomatiche, i governi arabi non intendono inviare truppe per la stabilizzazione di Gaza se dovesse essere confermata una zona sotto controllo israeliano stabile. Un alto funzionario dell’amministrazione americana ha però chiarito che si tratta di un’idea preliminare e che ulteriori dettagli saranno diffusi nei prossimi giorni.
La posizione della Corte internazionale di Giustizia
Nel frattempo, il presidente della Corte internazionale di Giustizia, Yuji Iwasawa, ha ricordato che Israele, in quanto potenza occupante, è obbligato a garantire i “bisogni fondamentali” della popolazione di Gaza, inclusi beni essenziali e aiuti umanitari. La Corte ha inoltre affermato che Israele deve consentire l’ingresso degli aiuti dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, sottolineando che “non sono state fornite prove concrete” a sostegno delle accuse israeliane di collusione tra i dipendenti dell’Unrwa e Hamas.
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(con fonte AdnKronos)
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