
Ucraina sotto assedio, Mosca intensifica i raid di droni: oltre 4.000 attacchi solo a maggio
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L’offensiva aerea russa colpisce sempre più città lontane dal fronte. Tra gli obiettivi anche il centro storico di Kiev
L’offensiva russa con droni contro le città ucraine si sta intensificando rapidamente, segnando un preoccupante cambiamento nello scenario del conflitto. Secondo i media britannici, l’uso massiccio e sistematico di questi dispositivi su centri urbani distanti dal fronte rappresenta ormai una “nuova normalità”.
Nella notte tra lunedì e martedì, Kiev è stata nuovamente bersagliata per ore. Appena qualche giorno prima era toccato a Kharkiv, già duramente colpita. I droni sembravano provenire da più direzioni, ronzando incessantemente sopra i quartieri centrali della capitale.
I numeri confermano la portata crescente dell’aggressione aerea. Nei tre mesi precedenti l’agosto scorso, Mosca aveva lanciato 1.100 droni; in agosto ne sono stati conteggiati 818, saliti a 1.410 a settembre e oltre 2.000 a ottobre. A maggio 2025, secondo l’aeronautica militare ucraina, è stato superato per la prima volta il tetto dei 4.000 lanci mensili, con una media attuale di 256 attacchi ogni 24 ore.
La maggior parte dei droni impiegati appartiene alla categoria d’attacco, tra cui gli Shahed di fabbricazione iraniana e la loro variante russa Geran, prodotta nella zona economica speciale di Yelabuga, in Tatarstan. Secondo i servizi di sicurezza ucraini (SBU), sarebbero già 25.000 i droni costruiti localmente, con altri 20.000 assemblati a partire da componenti iraniane.
Durante il raid notturno di lunedì, l’aeronautica ucraina ha rilevato 315 droni, di cui 250 diretti specificamente su Kiev. “La maggior parte mirava alla capitale”, ha confermato Yurii Ihnat, portavoce dell’aeronautica, parlando all’agenzia RBC.
Secondo le autorità ucraine, Mosca starebbe continuamente aggiornando i propri dispositivi per aumentarne l’efficacia e sfuggire ai sistemi di difesa: “Gli ingegneri russi sono stati incaricati di aumentare la potenza distruttiva per massimizzare la devastazione e le vittime civili”, ha dichiarato Artem Dehtiarenko, portavoce dell’SBU.
Tra i danni registrati, anche edifici residenziali, uffici e – per la prima volta – la storica cattedrale di Santa Sofia, simbolo del patrimonio culturale ucraino e sito UNESCO.
La crescente intensità degli attacchi e l’uso strategico della tecnologia rendono evidente che la guerra, pur senza avanzamenti significativi sul terreno, continua a colpire duramente la popolazione civile, trasformando lo spazio aereo ucraino in un teatro di guerra quotidiano.
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(con fonte AdnKronos)
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