
Summit “Coalizione volenterosi”: GB guida verso una tregua di 30 giorni, incerta la presenza di Meloni
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Keir Starmer promuove un summit per discutere del possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Attesa la conferma di Giorgia Meloni, mentre aumentano le pressioni su Vladimir Putin
Oggi 15 marzo 2025 si svolge il summit della “Coalizione dei volenterosi”, voluto dal primo ministro britannico Keir Starmer. L’incontro, che avverrà in video conferenza, ha l’obiettivo di discutere una possibile tregua di 30 giorni tra Russia e Ucraina, accordata da Stati Uniti e Ucraina durante i recenti colloqui a Gedda.
L’evento rappresenta un aggiornamento rispetto al vertice tenutosi il 2 marzo a Lancaster House, Londra, che vide la partecipazione di Volodymyr Zelensky. Tuttavia, nonostante la rilevanza del summit, la partecipazione della presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, è ancora incerta.
La tregua di 30 giorni, proposta dal presidente statunitense Donald Trump e sostenuta da Kyiv, resta in attesa di una risposta definitiva da parte del presidente russo Vladimir Putin. Starmer ha ribadito l’importanza di monitorare ogni possibile cessate il fuoco per garantire la sua serietà e durata. “Non possiamo permettere a Putin di sfruttare questo accordo a suo vantaggio. Se la Russia non parteciperà con intenti seri, sarà necessario intensificare la pressione economica”, ha affermato il premier britannico.
L’incontro coinvolgerà circa 37 Paesi, tra cui membri del Commonwealth ed europei, che discuteranno di come sostenere l’Ucraina, sia a livello finanziario che militare, qualora si raggiungesse un accordo negoziato con la Russia. La coalizione dei ‘volenterosi’ ha delineato piani per fornire assistenza con truppe, aerei e navi in supporto all’Ucraina, ma gli Stati Uniti potrebbero limitare il loro contributo a mezzi di sorveglianza aerea e intelligence.
Fonti vicine all’incontro, citate dal Kyiv Independent, hanno sottolineato come la pressione su Mosca stia crescendo in vista di una decisione definitiva. Tuttavia, rimangono preoccupazioni che la Russia possa utilizzare il cessate il fuoco per riorganizzarsi e riprendere le offensive.
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(con fonte AdnKronos)
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