Maxi operazione contro la camorra a Pomigliano d’Arco: 27 arresti
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Colpo al cuore della criminalità organizzata nell’area nord di Napoli
Oggi, 10 febbraio 2025, i carabinieri del Gruppo Castello di Cisterna hanno eseguito una vasta operazione che ha portato all’arresto di 27 persone legate a due gruppi criminali operanti a Pomigliano d’Arco, nell’area nord di Napoli. L’operazione ha messo a segno un duro colpo alla criminalità organizzata locale, con 23 arresti in carcere e 4 ai domiciliari, grazie all’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal gip di Napoli. Le indagini hanno portato alla luce una lunga serie di reati, tra cui estorsioni, traffico di droga, tentati omicidi, rapine e altri crimini aggravati dal metodo mafioso.
Le due fazioni criminali in lotta per il controllo del territorio
I due gruppi criminali arrestati, legati rispettivamente ai clan “Ferretti” e “Cipolletta”, erano impegnati in una guerra per il controllo del territorio e del mercato della droga a Pomigliano d’Arco. Gli inquirenti hanno ricostruito diversi episodi violenti, tra cui sparatorie in strada, incendi e tentativi di omicidio, attuati nei confronti di appartenenti al clan rivale.
Un particolare aspetto dell’operazione riguarda l’utilizzo di telefonini in carcere, grazie ai quali i detenuti riuscivano a continuare a dare ordini e a gestire le loro attività criminose. “L’ingresso massiccio di telefonini in carcere rappresenta un problema che non è stato affrontato adeguatamente”, ha dichiarato Nicola Gratteri, capo della Procura di Napoli, sottolineando la necessità di intervenire con maggiore forza.
Tra gli arrestati figurano anche quattro minorenni, che avevano preso parte ad attività del gruppo Cipolletta. Uno dei minorenni, di appena 17 anni, era già affiliato al clan e aveva compiti fiduciari dal boss. “Il minore si era tatuato il nome del clan sul polso come segno di appartenenza”, ha dichiarato Patrizia Imperato, capo della Procura per i Minorenni di Napoli, che ha anche sottolineato come i ragazzi coinvolti mostrassero una particolare efferatezza nelle loro azioni, vantandosi degli atti violenti per guadagnare rispetto all’interno del gruppo.
Le dichiarazioni di Gratteri e Colosimo: il ruolo dello Stato nella lotta alla camorra
Nicola Gratteri, nel corso di una conferenza stampa, ha evidenziato l’importanza delle intercettazioni, spiegando come il sequestro di 90mila euro, orologi e oggetti in oro fosse finalizzato a finanziare le operazioni investigative. Inoltre, ha ribadito la necessità di acquistare dispositivi jammer per contrastare l’uso illecito di telefonini all’interno delle carceri.
La presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, ha commentato l’operazione su X, esprimendo il suo sostegno agli inquirenti e alle forze dell’ordine per il successo dell’operazione, che ha colpito duramente la criminalità organizzata nell’area dell’hinterland napoletano.
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(con fonte AdnKronos)
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