Indagini casi Traversetolo: primo neonato sarebbe stato ucciso dopo il parto
Nuove relazioni medico-legali e antropologiche confermano che il bambino sarebbe nato vivo
Le indagini sul caso di Chiara Petrolini, indagata per il duplice omicidio dei suoi due neonati e la soppressione dei corpi, hanno registrato sviluppi significativi. Sono state depositate le relazioni degli esperti, Valentina Bugelli (medico legale) e Francesca Magli (antropologa forense), che hanno analizzato i resti del primo bambino sepolto a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma.
Secondo gli esperti, nonostante l’assenza di tessuti da esaminare, le ossa del neonato sono compatibili con un bambino nato a termine (almeno 40 settimane di gestazione). Inoltre, è stata riscontrata la presenza di piccole gemme dentali embrionali, segno che il bambino fosse già nato vivo. Gli specialisti hanno escluso che il decesso fosse avvenuto prima del parto, ipotizzando che il bambino sia stato ucciso successivamente.
Chiara Petrolini, che in un’interrogatorio aveva dichiarato di aver messo il neonato nel giardino dopo averlo scosso e che si fosse accorta che non respirava, si trova agli arresti domiciliari dal 20 settembre. Le indagini proseguono con l’accusa di duplice omicidio e soppressione dei cadaveri.
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(con fonte AdnKronos)
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