
Pakistan nel caos: scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, cresce la tensione
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Proteste per la scarcerazione di Imran Khan e violenze tra sunniti e sciiti aggravano la crisi politica e sociale
A Islamabad e nelle regioni nordoccidentali del Pakistan esplode la tensione. Migliaia di sostenitori dell’ex primo ministro Imran Khan, detenuto dall’agosto 2023, hanno preso d’assalto la capitale per chiedere la sua liberazione. Durante gli scontri, quattro paramilitari sono morti e circa settanta persone, tra manifestanti e agenti, sono rimaste ferite. Il ministro dell’Interno Mohsin Naqvi ha attribuito le morti a un attacco dei dimostranti, che avrebbero travolto le vittime con un veicolo.
A guidare la protesta è Bushra Bibi, moglie di Khan, sostenuta da migliaia di persone provenienti dal Khyber Pakhtunkhwa, storica roccaforte del Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), il partito dell’ex premier. La capitale è paralizzata da sabato, con i manifestanti decisi a ottenere la liberazione di Khan anche con la forza.
Escalation di violenza settaria
Mentre Islamabad è teatro di violente manifestazioni, nelle regioni nordoccidentali si assiste a un’escalation di scontri settari tra sunniti e sciiti. La tregua raggiunta solo domenica nel distretto di Kurram, provincia di Khyber Pakhtunkhwa, è stata infranta, riaccendendo combattimenti che nei giorni scorsi avevano causato oltre 80 vittime. Spari e tensioni sono stati segnalati in diverse aree, complicando ulteriormente il fragile equilibrio sociale e religioso.
Il contesto politico e internazionale
Imran Khan è accusato di istigazione alla violenza per i fatti del 9 maggio 2023, quando i suoi sostenitori assaltarono strutture militari. Durante il suo mandato, il PTI aveva cercato di promuovere una certa inclusività, frenando gli scontri settari. Tuttavia, il governo ad interim di Anwaar-ul-Haq Kakar, sunnita e vicino all’establishment militare, è percepito come meno inclusivo, soprattutto dalle minoranze sciite.
La crisi pakistana non è passata inosservata a livello internazionale. Gli Stati Uniti hanno chiesto moderazione da entrambe le parti. “Esortiamo i manifestanti alla non violenza e le autorità pakistane a rispettare i diritti umani e lo stato di diritto”, ha dichiarato Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano.
Con le tensioni settarie in crescita e il crescente isolamento politico, il Pakistan si trova a fronteggiare una crisi che mette a rischio la stabilità del Paese, già minacciata da divisioni interne e una leadership in bilico.
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(con fonte AdnKronos)
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