
Grillo chiede la ripetizione del voto costituente: scontro aperto con Conte
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Il garante del M5S contesta le decisioni dell’Assemblea che hanno abolito il suo ruolo e i limiti ai mandati. Verso una battaglia legale per il simbolo
Beppe Grillo ha inviato oggi una richiesta formale per la ripetizione del voto dell’Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle. La notizia, riportata da Il Corriere della Sera e confermata dall’entourage del fondatore, arriva dopo la controversa approvazione di una serie di riforme che modificano radicalmente la struttura del partito. Tra queste, l’abolizione del ruolo di garante – ricoperto da Grillo dal 2017 – e del limite massimo di due mandati, oltre all’apertura alle alleanze e alla possibilità di modificare nome e simbolo del movimento.
La votazione, che ha visto il 63% dei sì contro il 29% dei no, segna un punto di svolta per il leader Giuseppe Conte, presidente del Movimento dal 2021, ma alimenta lo scontro con Grillo. Quest’ultimo ha disertato l’Assemblea e, secondo fonti vicine al comico genovese, sarebbe pronto a impugnare le decisioni sotto il profilo legale.
GLI STRUMENTI DI GRILLO
Lorenzo Borrè, avvocato dei dissidenti 5 Stelle, sottolinea che Grillo potrebbe riattivare una procedura per contestare i vizi di approvazione dello Statuto 2022, già sospeso in passato dal Tribunale di Napoli. Una mossa che, se accolta, invaliderebbe lo statuto attuale, eliminando il ruolo di Conte e riportando il Movimento alle origini.
Inoltre, il comico genovese potrebbe chiedere una nuova votazione delle modifiche statutarie, questa volta con il quorum del 50% più uno degli iscritti, complicando l’approvazione definitiva delle riforme.
IL SIMBOLO DEL MOVIMENTO
Un altro fronte aperto riguarda il simbolo del M5S. Enrico Maria Nadasi, cofondatore dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013, ha dichiarato che Grillo rivuole indietro il logo originale per “estinguerlo” e preservare i valori fondanti del Movimento. “Quel simbolo non rappresenta più ciò che abbiamo costruito. Lo metteremo in un museo”, ha spiegato Nadasi, criticando duramente il passaggio del partito da una politica “francescana” a una gestione “gesuitica”.
VERSO UNA BATTAGLIA DECISIVA
Il conflitto tra Grillo e Conte è anche uno scontro ideologico: da una parte il fondatore che difende la visione originale di un movimento anti-sistema, dall’altra il leader che punta a trasformarlo in un partito tradizionale, più integrato nel panorama politico italiano.
La disputa rischia di lasciare ferite profonde nel Movimento, già segnato dal calo nei consensi elettorali: dal 32% del 2018 all’attuale 11% stimato nei sondaggi.
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(con fonte AdnKronos)
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