Corte Costituzionale, elezione dei nuovi giudici: fumata nera in Parlamento
Nulla di fatto nella decima e undicesima votazione per i quattro membri da nominare, cresce l’impasse politica
Non si sblocca l’impasse in Parlamento per l’elezione dei nuovi giudici costituzionali. Nella seduta comune delle Camere, convocata per designare quattro membri della Corte Costituzionale, non è stata raggiunta la maggioranza richiesta, lasciando aperta una situazione di stallo che si protrae da mesi.
Decima e prima votazione senza esito
La votazione di ieri prevedeva l’elezione del sostituto della ex presidente della Corte, Silvana Sciarra, e quella di tre giudici che dovranno prendere il posto dell’attuale presidente, Augusto Barbera, e dei vice Franco Modugno e Giulio Prosperetti. Entrambe le procedure, però, si sono concluse con una fumata nera.
Per l’elezione del successore di Sciarra, su 323 parlamentari presenti e votanti, sono state registrate 303 schede bianche, 16 nulle e 4 voti dispersi, segno di un accordo politico ancora lontano. Anche per la scelta degli altri tre giudici, su 323 votanti non è stato possibile raggiungere i 3/5 necessari: 306 schede bianche, 15 nulle e 2 voti dispersi hanno nuovamente decretato il nulla di fatto.
Il nodo politico
La Corte Costituzionale, istituzione fondamentale per la tutela della Costituzione e l’equilibrio dei poteri, necessita di 15 membri, di cui un terzo nominati dal Parlamento. Tuttavia, l’elezione richiede un consenso ampio, con la maggioranza dei 3/5 dei componenti l’Assemblea, un obiettivo difficile da raggiungere in un clima politico frammentato.
Questo stallo non rappresenta un caso isolato. Negli ultimi anni, le elezioni dei giudici costituzionali hanno spesso richiesto numerosi scrutini, con le forze politiche incapaci di convergere su nomi condivisi. La situazione attuale è resa ancora più complessa dalla contemporanea necessità di sostituire quattro membri, un evento eccezionale che sottolinea la rilevanza di un accordo tempestivo.
Prossimi passi
Sarà necessaria un’undicesima votazione per provare a superare l’impasse. Le trattative tra i partiti proseguiranno nei prossimi giorni, ma il rischio di ulteriori fumate nere rimane elevato senza un compromesso chiaro. Nel frattempo, la Corte continua a operare, ma l’urgenza di completare la sua composizione si fa sentire, data l’importanza di garantire il pieno funzionamento di uno degli organi chiave dello Stato.
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(con fonte AdnKronos)
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