
Ultimatum USA per accordo Israele-Hamas: pressioni crescenti
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Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, esorta a concludere un accordo di tregua entro pochi giorni, ma persistono tensioni e divergenze tra le parti
Gli Stati Uniti hanno lanciato un ultimatum per la conclusione di un accordo di tregua tra Israele e Hamas entro pochi giorni. Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiaramente comunicato la volontà di Washington di vedere risultati rapidi, sollecitando tutte le parti coinvolte a “concludere l’accordo ora”. Blinken ha confermato di aver parlato direttamente con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha accettato la “proposta ponte” avanzata dagli USA. Tuttavia, Hamas è ancora in fase di valutazione del testo, che è stato inviato al leader del movimento, Yahya Sinwar.
Nonostante il consenso israeliano, Netanyahu ha espresso scetticismo sulla possibilità di un accordo imminente e ha ribadito l’intenzione di mantenere il controllo su corridoi strategici come la Philadelphi Route e il Corridoio di Netzarim, nonostante le pressioni internazionali. Questo atteggiamento ha suscitato critiche sia da parte degli Stati Uniti, che si oppongono all’occupazione militare prolungata, sia da fonti negoziali che accusano il premier israeliano di sabotare deliberatamente i colloqui.
Mentre le trattative continuano, Hamas ha risposto con durezza alle dichiarazioni del presidente americano Joe Biden, che ha accusato il movimento di tirarsi indietro dall’accordo. In un comunicato, Hamas ha definito le affermazioni “fuorvianti” e ha accusato gli Stati Uniti di sostenere l’occupazione sionista e di dare il via libera a ulteriori crimini contro i civili a Gaza.
Nel frattempo, si sono intensificate le minacce nei confronti delle famiglie degli ostaggi israeliani, con messaggi che includono richieste di riscatto e avvertimenti provenienti, in alcuni casi, dai numeri di telefono dei parenti detenuti a Gaza. Le famiglie hanno riferito queste minacce alle autorità competenti, aumentando ulteriormente la tensione già palpabile su entrambi i fronti.
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(con fonte AdnKronos)
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