
Iran accusato di complotto per assassinare Trump: Teheran “Accuse infondate”
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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano definisce le affermazioni come “accuse infondate” con scopi politici
L’Iran “respinge le accuse” di un complotto per assassinare l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Teheran ha definito le affermazioni come “affermazioni con obiettivi e intenzioni politiche ostili”. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che la Repubblica islamica “respinge con forza qualsiasi coinvolgimento nel recente attacco armato contro Trump”, riportano i media locali.
L’Iran, attraverso la sua missione all’Onu, ha sostenuto che queste sono “accuse infondate” e ha sottolineato che per Teheran Trump è considerato un “criminale” per aver ordinato nel 2020 l’uccisione di Qassem Soleimani, il generale a capo della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione, eliminato in un raid di un drone Usa in Iraq. “Trump deve essere processato e condannato in tribunale per aver ordinato l’uccisione del generale Soleimani,” hanno dichiarato fonti iraniane, sottolineando che “l’Iran ha scelto il percorso legale per portarlo davanti alla giustizia.”
Le accuse contro l’Iran sono state rivelate dalla Cnn, secondo cui i Servizi Segreti Usa avrebbero aumentato la sicurezza intorno all’ex presidente a seguito della scoperta del presunto complotto. La notizia è emersa pochi giorni dopo l’attentato subito da Trump il 13 luglio, quando è stato ferito ad un orecchio da Thomas Matthew Crooks. Tuttavia, non ci sono indicazioni che il ventenne cecchino sia collegato al complotto iraniano, riferiscono le stesse fonti.
L’esistenza di una minaccia da parte di un’agenzia di intelligence straniera ostile ha sollevato nuovi interrogativi sulle falle nella sicurezza del comizio di Butler, in Pennsylvania, e su come Crooks sia riuscito ad accedere a un tetto vicino per sparare i colpi che hanno ferito l’ex presidente. Un funzionario della sicurezza nazionale statunitense ha dichiarato che i Servizi Segreti e la campagna di Trump erano stati informati della minaccia prima del comizio di sabato.
“Il Secret Service ha appreso della minaccia crescente,” ha detto una fonte alla Cnn. “Il National Security Council e i Servizi Segreti si sono confrontati ad un alto livello per assicurarsi che il monitoraggio continuasse. Il Secret Service ha condiviso queste informazioni e la campagna di Trump è stata informata di una minaccia in evoluzione.”
Adrienne Watson, portavoce dell’NSC, ha dichiarato in una nota: “Come abbiamo detto più volte, abbiamo monitorato le minacce iraniane contro gli ex funzionari dell’amministrazione Trump per anni, a partire dall’ultima amministrazione. Queste minacce derivano dalla volontà dell’Iran di vendicarsi per l’uccisione di Qassem Soleimani. Consideriamo questa una questione di sicurezza nazionale e di massima priorità.”
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(con fonte AdnKronos)
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