Toti difende se stesso e ‘modello Genova’, presto richiesta revoca domiciliari
Giovanni Toti si difende dalle accuse di corruzione e voto di scambio. Presto sarà presentata richiesta di revocare gli arresti domiciliari, ribadendo la trasparenza delle sue azioni
Giovanni Toti si difende dalle accuse di corruzione e voto di scambio, puntando a revocare gli arresti domiciliari disposti il 7 maggio. Dopo un interrogatorio di otto ore con i pm Vittorio Miniati, Luca Monteverde e Federico Manotti, il governatore della Liguria ha presentato una memoria di 17 pagine per rivendicare la sua trasparenza e il perseguimento dell’interesse pubblico.
Dettagli del Caso
Toti è accusato di aver favorito alcuni imprenditori in cambio di finanziamenti elettorali, tra cui 74mila euro dall’imprenditore Aldo Spinelli per una concessione portuale e 195mila euro da Pietro Colucci per l’ampliamento di discariche. Toti ha spiegato come tutte le attività politiche abbiano conti trasparenti e tracciabili, ribadendo che nessun contributo ha prodotto arricchimento personale.
Difesa
Nella sua memoria, Toti sottolinea che le sue azioni sono sempre state a tutela dell’interesse collettivo, senza pressioni o discriminazioni verso alcun soggetto. Ha difeso il suo ruolo nel modernizzare il porto di Genova e ha respinto le accuse di aver favorito Spinelli nella privatizzazione di una spiaggia.
Interrogatorio
Durante l’interrogatorio, Toti ha fornito dettagli sui finanziamenti ricevuti e ha incrociato le date dei bonifici con la sua agenda per dimostrare la legittimità delle sue azioni. Ha anche evidenziato i 380mila voti ottenuti nelle elezioni, minimizzando l’impatto dei 400 voti della comunità Riesina.
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(con fonte AdnKronos)
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