Questa mattina le forze israeliane hanno attaccato obiettivi legati all’organizzazione militante palestinese Jihad islamica nella Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 13 persone, tra cui esponenti di spicco del gruppo, quattro minori e altrettante donne, e lasciando circa 20 feriti. L’Esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso tre comandanti della Jihad Islamica, tra cui Khalil Bahitini, Jahed Ahnam e Tarek Azaldin. La Jihad Islamica ha confermato la morte dei tre comandanti e ha denunciato l’uccisione delle loro mogli e dei loro figli.
La rappresentanza della Federazione Russa ha inoltre confermato la morte di un cittadino russo, Jamal Khaswan, insieme alla moglie e al figlio. Le autorità palestinesi hanno condannato le operazioni come un “crimine atroce” e hanno chiesto l’intervento della comunità internazionale per fermare l’aggressione. Hamas ha accusato l’occupazione sionista e il suo governo di essere responsabili per le conseguenze di questo crimine. La situazione ha causato il timore di attacchi di rappresaglia, con l’ordine ai residenti israeliani di rimanere nei rifugi antiaerei nelle aree entro un raggio di 40 chilometri da Gaza.
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