Assegno inclusione, Presidente INPS critica misura: “Rigida e discriminatoria”
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Il presidente uscente dell’INPS, Pasquale Tridico, critica la rigidità e la discriminazione della misura che combina l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro. Durante un’audizione alla Commissione del Senato, Tridico ha espresso preoccupazione riguardo a una delle principali misure del Decreto Lavoro del governo.
Tridico afferma che questa misura è rigida perché, in caso di una nuova pandemia, il numero dei beneficiari rimarrebbe sempre lo stesso, legato all’età e alla disabilità. Questo strumento, secondo lui, si discosta dal concetto di Reddito minimo richiesto dall’Unione Europea, che in altri paesi si basa sulle condizioni socioeconomiche, è universale e non categorico, applicabile a tutti.
Inoltre, Tridico mette in evidenza alcune disparità nella misura, affermando che un nucleo familiare composto da un 25enne e un 50enne, con un reddito equivalente di 6.000 euro, non avrebbe accesso all’Assegno di inclusione. Tuttavia, lo stesso nucleo familiare con un 25enne e un 60enne, anche con un reddito più elevato, avrebbe diritto all’Assegno di inclusione. Secondo Tridico, questa è una forma di discriminazione. Egli sottolinea anche le differenze di stanziamento e copertura tra l’Assegno di inclusione e il vecchio Reddito di cittadinanza (RdC).
Tridico fa notare che nel 2019 è stato introdotto il Reddito di cittadinanza, che ha comportato una spesa media di 8 miliardi di euro all’anno in quattro anni e ha distribuito assegni pari a 565 euro al mese a un numero variabile di beneficiari. Nel corso degli anni, il numero di famiglie beneficiarie è aumentato: nel 2019 ha aiutato 1,2 milioni di famiglie, nel 2020 circa 1,6 milioni di famiglie e nel 2021 ha raggiunto il picco di 1,7 milioni di famiglie per 4 milioni di beneficiari. Nel 2022, il numero di beneficiari è stato di circa 3 milioni, mentre a marzo 2023, con la riforma, si contano poco più di 2,7 milioni di beneficiari, corrispondenti a un totale di 1,1 milioni di famiglie.
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(con fonte AdnKronos)
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