Migranti, bimbi morti bruciati su barcone: fermati due scafisti
Due cittadini del Senegal, accusati di essere gli “scafisti” che hanno condotto il barchino in ferro, partito dalla Tunisia il 19 ottobre 2022, sul quale a bordo sono morti bruciati i piccoli Alina e Mael, di dieci mesi e un anno, dopo 3 giorni di navigazione verso Lampedusa, sono stati fermati su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. Il fermo dei due indagati è stato convalidato oggi dal gip Stefano Zammuto. “È stato possibile ricostruire i fatti e individuare i presunti responsabili grazie all’attento lavoro d’indagine svolto sull’isola dall’esperto personale della Squadra Mobile di Agrigento, guidato dal funzionario Giovanni Minardi, con l’indispensabile aiuto dei due interpreti messi a disposizione del Ministero dell’Interno che hanno consentito di acquisire le dichiarazioni di cittadini del Ghana e della Costa d’Avorio, trasportati a bordo, che hanno collaborato con gli inquirenti”, dice il Procuratore facente funzione Salvatore Vella.
L’esplosione ha provocato la caduta di alcuni migranti fuoribordo e altri sono rimasti feriti con ustioni di vario grado. “L’incendio è stato domato con grandi difficoltà dai migranti rimasti a bordo utilizzando l’acqua di mare”, dice ancora il Procuratore Salvatore Vella. “Le indagini sono ancora in corso e la responsabilità dei due indagati non è ancora stata definitivamente accertata”.
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(AdnKronos)
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