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Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Mario Draghi con il nuovo Governo
(Foto di Paolo Giandotti – Quirinale)

AGGIORNAMENTO – Terminata la cerimonia del giuramento, dopo le foto di rito, il Presidente del Consiglio Mario Draghi si reca a Palazzo Chigi dove incontrerà il Premier uscente Giuseppe Conte. In questo frangente Conte consegnerà a Draghi la campanella che scandisce l’inizio dei lavori durante le sedute del consiglio dei Ministri. Alle 14 si terrà il Primo Consiglio dei Ministri a guida Draghi.

IL PRIMO CDM

Quello di Mario Draghi “sarà un governo ambientalista“. Questo, a quanto apprende l’Adnkronos, quanto avrebbe detto il nuovo premier nel Cdm appena terminato. Si tratta del primo Consiglio dei ministri del governo Draghi, iniziato poco dopo il passaggio di consegne con Conte e la cerimonia dello scambio della campanella a Palazzo Chigi e durato circa 30 minuti.

“Il nostro sarà un governo ambientalista, qualsiasi cosa faremo – a partire dalla creazione di posti di lavoro – deve andare incontro alla sensibilità ambientale e non andare a gravare la situazione” esistente, avrebbe il premier rivolgendosi ai ministri durante il Cdm. “Mi aspetto la massima collaborazione”, perché una “missione” importante attende il governo, quella di “mettere in sicurezza il Paese”. Per centrare l’obiettivo, bisogna andare “avanti uniti”, perché “i bisogni dell’Italia vengono prima di interessi di parte”, avrebbe aggiunto.

LA STAMPA ESTERA SU SUPER MARIO

Ampio spazio per Mario Draghi sulla stampa internazionale nel giorno del giuramento del nuovo governo. “Un gigante d’Europa si prepara a guidare il nuovo governo di unità in Italia”, titola il New York Times, che ricorda il ruolo di Draghi nel salvataggio dell’euro, che “avrà il compito di guidare l’Italia attraverso una pandemia devastante e imprevedibile”, ma anche di “garantirne il futuro spendendo in modo saggio ed efficiente il pacchetto senza precedenti finanziato dal debito raccolto per la prima volta collettivamente da tutti i Paesi dell’Ue”. “Se ce la farà, potrebbe costituire un precedente”, sintetizza il giornale, secondo cui in caso contrario “è meno probabile che i Paesi dell’Unione Europea possano approvare nuovamente un simile pacchetto”.

Draghi, “un’ottima notizia”, ha commentato con il giornale Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, secondo il quale l’arrivo di Draghi ha rassicurato i leader europei soprattutto per la sua reputazione di “preoccuparsi della realizzazione”. Il giornale sottolinea le preoccupazioni dei Paesi del Nord Europa e aggiunge: “Dopo aver salvato l’euro come presidente della Bce, Draghi deve ora salvaguardare il sogno di un’unione più unita e fiscalmente integrata”. “Se ci riuscirà – ha commentato Gentiloni – questo è un pilastro per un successo europeo”.

Draghi, scrive il Wall Street Journal, “è stato nominato premier dopo aver convinto quasi tutti i partiti litigiosi del Paese a sostenere il suo governo, alimentando le speranze che possa farcela dove molti altri hanno fallito: portare l’Italia fuori dal profondo malessere economico”. Politico.eu sottolinea le nomine di Vittorio Colao, Roberto Cingolani, Daniele Franco e Marta Cartabia e come Draghi non abbia scelto un ministro per gli Affari europei, fatto che “suggerisce che sarà lui stesso a gestire” il dossier. Il Washington Post sottolinea: “In agenda, Covid, una crisi economica e far crescere il profilo dell’Italia nel mondo. E’ un test, se un tecnico può portare a termine una missione di salvataggio politico”.

Anche il britannico Guardian insiste su come Draghi, “figura rispettata in patria e a livello internazionale, sia riuscito a convincere quasi tutti i principali partiti del suo governo”.

“Come Mario Draghi ha rovesciato lo scacchiere politico italiano”, titola Le Figaro, sottolineando come “l’ex presidente della Bce” sia “riuscito in cinque giorni a mettere insieme quasi tutti i partiti”. “In Italia Mario Draghi prende la guida di un governo che vuole conciliare coesione, efficacia e rappresentatività”, scrive Le Monde.

“Il governo Draghi: 8 tecnici e 15 politici”, titola El Pais, che in prima pagina sottolinea come “Draghi sia il sesto primo ministro in Italia dal 2008 a non essere passato dalle urne” e come “però la sua nomina sia stata accolta con grande sollievo”. La “segretezza” con cui Draghi “ha portato avanti in questi giorni i negoziati è insolita in Italia”, osserva il giornale spagnolo. In un articolo pubblicato online ieri sera, El Mundo ha evidenziato come si tratti “del terzo esecutivo di una legislatura convulsa, un ibrido di tecnici e politici, storico per la composizione: ci sono membri di tutte le forze, tranne Fratelli d’Italia”.

INDISCREZIONI SU I SOTTOSEGRETARI

Stabilita la squadra dei ministri, parte la corsa ai posti di sottosegretario nel governo Draghi. Non solo, per i nuovi dicasteri dovrà essere definita anche la struttura nel dettaglio. Per il ministero della Transizione Ecologica, a quanto apprende l’Adnkronos, potrebbe rientrare a Roma Guido Bortoni, ex presidente Arera, che sarebbe destinato a un ruolo tecnico di vertice.

Bortoni, laureato in ingegneria elettrica e con già alle spalle incarichi ministeriali al Mise, sarebbe destinato a ricoprire un ruolo apicale nella neonata struttura, con il compito di raccordare l’attività istituzionale con il mondo industriale. Attualmente Bortoni è consigliere del direttore generale Energia della Commissione europea, Klaus-Dieter Borchardt. Si occupa di consulenza sul completamento dell’integrazione del mercato europeo dell’energia.


La notizia della prima ora – Draghi si appresta a giurare al Quirinale insieme ai ministri che ha scelto in accordo con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La cerimonia avrà inizio alle ore 12 e si potrà seguire in diretta streaming sulla nostra PRIMA PAGINA. Ieri dopo aver sciolto la riserva, ha reso noto i ministri che comporranno il suo nuovo esecutivo, 23 in tutto, di cui 15 politici, e il resto tecnici.

Poi successivamente Draghi è stato a Palazzo Madama, dove si è incontrato con il Presidente del Senato la signora Maria Elisabetta Casellati, a Montecitorio incontrando il Presidente Roberto Fico e il Presidente del Consiglio uscente a palazzo Chigi, dove si recherà ancora oggi al termine della cerimonia del giuramento, e rincontrerà Giuseppe Conte per la cerimonia del passaggio di consegna, simboleggiato dalla cessione della campanella utilizzata per aprire le sedute del Consiglio dei Ministri. Mercoledì andrà al Senato per leggere il documento programmatico e chiedere la fiducia.

DIRETTA VIDEO DELLA CERIMONIA NELLA NOSTRA PRIMA PAGINA

 


—— tempo reale ——


La squadra di Draghi: chi sono i ministri

Per il M5S, Federico D’Incà torna ai Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio viene confermato alla Farnesina. Mentre Stefano Patuanelli ‘migra’ dal Mise all’Agricoltura e Fabiana Dadone dalla pubblica amministrazione alle Politiche giovanili.

Tre i ministri dem, due conferme con Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura (ma ‘perde’ il Turismo). New entry Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, come ministro del Lavoro. Tre anche i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico, Erika Stefani al ministero per le politiche della disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo. Anche per Forza Italia la delegazione è composta da tre ministri: Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Mara Carfagna al Sud e Maria Stella Gelmini agli Affari regionali. Leu vede confermato Roberto Speranza alla Salute. Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti nello stesso ruolo del Conte 2 ovvero Famiglia e Pari opportunità.

C’è poi la componente tecnica. Come prevedibile, il dicastero dell’Economia, che ha la regia del Recovery plan, viene affidato a Daniele Franco, fino a ieri direttore generale di Bankitalia e uomo di fiducia di Draghi. All’Interno viene confermata Luciana Lamorgese, alla Giustizia Marta Cartabia, ai Trasporti Enrico Giovannini. Mantiene lo spacchettamento del Miur, voluto da Giuseppe Conte, affidando l’Istruzione a Patrizio Bianchi e l’Università a Cristina Messa. Alla Transizione ecologica, il ministero chiesto a gran voce da Grillo, Roberto Cingolani, mentre Vittorio Colao, altro nome che ha fatto parte della task force dell’esecutivo precedente ritorna, da titolare dell’Innovazione tecnologica (AdnKronos).

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