Coronavirus: Assistenti civici, quali compiti avranno?
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Assistenti civici al centro del dibattito politico e delle polemiche interne a governo e maggioranza. Ma di cosa si tratta esattamente e quale ruolo svolgeranno questi volontari? A spiegarlo è il ministro Francesco Boccia, ieri sera ospite a di Martedì, su La7. “L’assistente civico – afferma il ministro – va davanti alle chiese, verifica il numero di persone che possono entrare e aiuta il flusso. Non può fare altro che ricordare le regole. Oppure fa una cosa, come ha ricordato il sindaco di Bari Decaro, che è la cosa più importante in questo momento: porta cibo e medicinali agli anziani e a tutti quelli che ne hanno bisogno. E’ a questo che servono i volontari, non a fare la guardia civica, che è una ricostruzione macchiettistica che non è mai stata scritta e mai stata raccontata”.
“Né milizie, né ronde, né guardie – tiene a sottolineare il ministro -. Gli assistenti civici sono volontari come quelli che sono andati nelle corsie degli ospedali, va cosi da fine marzo”. Sugli assistenti civici, ha spiegato ancora Boccia, “c’è una richiesta dell’Anci, c’è un confronto tra il mio ministero e il ministero del Lavoro. Ci confronteremo, stiamo lavorando sul bando”. E per quanto riguarda il confronto con gli altri ministri, Lamorgese, sottolinea, “ha percepito che ci fossero dentro l’ordinanza, ma non c’erano e ci siamo chiariti, profili ambigui. Ma non c’è mai stato scritto pubblica sicurezza. Ci siamo chiariti, ha preso atto di questo”.
“Io non ho chiesto guardie, solo volontari come quelli che già ci aiutano a tenere in piedi le nostre comunità”, ha poi spiegato stamane il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Ruoli di sorveglianza? “Ma non è quello che dovrebbero fare. Se riapro i parchi e non ho nessuno che conta quante persone entrano, io i parchi non posso riaprirli. Faccio un esempio: a Bari, città di cui sono sindaco, durante la quarantena avevo 700 volontari – spiega – che portavano i pacchi agli anziani, i medicinali a chi era in isolamento, si prendevano cura dei bambini con i genitori ricoverati, telefonavano alle persone per farle sentire meno sole. Ecco, oggi ne ho solo 250, gli altri sono tornati al loro lavoro. Ma anche nella Fase 2 ai cittadini serve aiuto. E così succede negli 8 mila Comuni d’Italia”.
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