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8 novembre 2019 – Le violenti piogge che hanno colpito la Somalia a fine ottobre, causando gravi inondazioni in tutto il paese, hanno provocato oltre 270.000 sfollati, oltre a molte vittime e danni agli allevamenti di bestiame. La regione più colpita è l’Hiiraan, dove Medici Senza Frontiere (MSF) ha inviato le proprie équipe per fornire aiuti medico-umanitari alla popolazione.

Ecco la dichiarazione di Gautam Chatterjee, rappresentante di MSF in Somalia e Somaliland.

Le piogge e le alluvioni hanno inondato diverse aree della Somalia centrale e meridionale. Molte persone hanno dovuto lasciare le proprie case per cercare rifugio nelle aree più elevate, e ci sono stati morti e danni al bestiame. L’ospedale principale nel distretto di Beledweyne, nell’Hiiraan, non è più operativo a causa delle inondazioni e tutta l’area è ancora completamente allagata.

MSF ha inviato le proprie équipe per valutare le condizioni della popolazione. Le persone hanno bisogno di tutto. I bisogni più urgenti sono acqua potabile, latrine e servizi igienici. Mancano anche cibo, ripari e assistenza medica urgente. Abbiamo riscontrato condizioni mediche come la diarrea, malattie trasmesse dalle zanzare come malaria e dengue, infezioni del tratto respiratorio, e siamo preoccupati per il possibile aumento della malnutrizione tra i bambini.

Le nostre équipe hanno iniziato a distribuire beni di prima necessità tra cui tende e kit per cucinare, costruito latrine e fornito acqua potabile. È di fondamentale importanza mobilitarsi subito e portare risorse sul campo per supportare e aiutare le persone. Chiediamo anche a tutte le parti del conflitto in Somalia di garantire pieno accesso a tutte le persone in difficoltà”.

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