Arrestato a Tripoli Osama Al-Masri, ex capo della polizia giudiziaria libica
Arrestato a Tripoli Osama Al-Masri, accusato di tortura e omicidio: polemiche in Italia per la precedente scarcerazione
L’ex capo della polizia giudiziaria libica Osama Al-Masri è stato arrestato oggi, mercoledì 5 novembre, a Tripoli su ordine del procuratore generale. L’uomo è accusato di tortura e omicidio nei confronti di detenuti nel carcere della capitale. La Procura libica ha disposto la custodia cautelare e il rinvio a giudizio, confermando l’intenzione di trasferirlo in prigione in attesa del processo.
Secondo una nota ufficiale, le indagini hanno accertato che dieci detenuti sono stati sottoposti a torture e trattamenti crudeli, disumani e degradanti, con la morte di uno di loro a causa delle violenze subite.
Le indagini e il rinvio a giudizio di Al-Masri
La Procura generale libica ha spiegato che, “sulla base dell’interrogatorio dell’imputato e delle prove raccolte”, è stata decisa la custodia cautelare di Al-Masri, ritenuto responsabile della gestione della sicurezza giudiziaria durante i fatti. L’inchiesta resta aperta per accertare eventuali altre responsabilità all’interno delle istituzioni penitenziarie libiche.
Il precedente italiano e le accuse della politica
Osama Al-Masri era già stato fermato a Torino nel gennaio 2025 su mandato della Corte penale internazionale, ma era stato scarcerato il 21 gennaio per mancata convalida da parte dell’autorità giudiziaria italiana, rientrando in Libia con un volo di Stato.
La notizia del suo nuovo arresto ha scatenato reazioni politiche in Italia. L’avvocata Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana residente in Italia vittima delle torture di Al-Masri, ha dichiarato: “Sono felicissima, ma per lo Stato italiano è una figuraccia. Presenterò una richiesta di risarcimento alla Presidenza del Consiglio”.
Durissimo anche il commento della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha accusato il governo di aver “liberato e riaccompagnato a casa un torturatore”, definendo la vicenda “una vergogna internazionale per cui il governo deve chiedere scusa agli italiani”.
Reazioni di Conte e Fratoianni: “Una figuraccia per l’Italia”
Sulla stessa linea, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha parlato di “umiliazione per il governo Meloni”, ricordando che “Al-Masri, accusato anche di stupri su minori, è stato fatto rientrare in Libia con voli di Stato, calpestando il diritto internazionale”.
Il portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, ha aggiunto: “Ora che la Libia ha ordinato l’arresto di Osama Al-Masri, sarà probabilmente consegnato alla Corte penale internazionale. Quello che il governo italiano ha impedito a gennaio ora avviene in Libia. Una vergogna per Palazzo Chigi”.
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(con fonte AdnKronos)
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