
La Russia abbandona la moratoria sul dispiegamento dei missili
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La Russia annuncia la fine dell’autolimitazione sui missili a medio e corto raggio. Intanto Trump invia un emissario a Mosca per negoziare il cessate il fuoco in Ucraina
Mosca non si considera più vincolata ad alcuna autolimitazione sul dispiegamento di missili a medio e corto raggio. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo, citando la fine delle condizioni che rendevano possibile il rispetto della moratoria unilaterale legata al trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces), firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov.
Nel comunicato diffuso e rilanciato dall’agenzia Tass, si sottolinea che l’Occidente avrebbe adottato “misure che minacciano direttamente la sicurezza della Russia”, in particolare con il presunto schieramento di missili terrestri statunitensi in Europa e nella regione Asia-Pacifico. “Non sussistono più le condizioni per il mantenimento della moratoria”, si legge nella nota, e Mosca si ritiene “autorizzata ad affermare” che non è più legata da autolimitazioni precedentemente assunte.
Trump invia Witkoff a Mosca per trattare sull’Ucraina
Sul fronte diplomatico, l’inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, sarà a Mosca da domani per discutere della situazione in Ucraina. Lo riferisce la Tass, confermando quanto anticipato dallo stesso Trump nei giorni scorsi. Il Cremlino non ha escluso un incontro tra Witkoff e Vladimir Putin.
“L’obiettivo è raggiungere un accordo per far sì che si smetta di uccidere la gente”, ha dichiarato Trump, aggiungendo che, in caso di rifiuto da parte russa, scatteranno nuove sanzioni. Tuttavia, ha ammesso che Mosca è “piuttosto abile ad aggirarle”, lasciando intendere che la pressione diplomatica potrebbe non bastare.
Kiev attende nuove sanzioni entro l’8 agosto
Da parte ucraina, il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha avvertito che se Mosca non cambierà rotta entro l’8 agosto, dovranno partire le cosiddette “sanzioni secondarie” sulle esportazioni di petrolio russo. “Se non funzionerà, si passerà al prossimo passo: ulteriori sanzioni e una crescente militarizzazione dell’Ucraina”, ha dichiarato in un’intervista al Guardian.
Podolyak ha anche sottolineato il cambiamento di rotta dell’amministrazione Trump: “Ha già detto di essere pronto a vendere all’Europa tutte le armi che vuole per darle all’Ucraina. Prima non lo diceva. È già una concezione diversa del mondo”. A Kiev, però, regna lo scetticismo sull’efficacia della missione dell’inviato Usa a Mosca.
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(con fonte AdnKronos)