
Trump vieta l’ingresso da 12 Paesi dopo l’attacco in Colorado: stretta anti-immigrazione
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Il presidente firma un nuovo travel ban dopo l’attacco a una manifestazione per Gaza. Colpiti Afghanistan, Iran, Somalia, Yemen e altri paesi africani e asiatici
Il presidente americano Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo che vieta l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di 12 Paesi, in risposta all’attacco compiuto a Boulder, in Colorado, durante una manifestazione a sostegno degli ostaggi israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. L’aggressore sarebbe entrato illegalmente nel Paese, alimentando le preoccupazioni dell’amministrazione su presunti rischi legati all’immigrazione non controllata.
«Il recente attacco terroristico a Boulder ha evidenziato gli estremi pericoli che l’ingresso di cittadini stranieri non adeguatamente controllati pone al nostro Paese», ha dichiarato Trump in un videomessaggio, annunciando misure drastiche per «rafforzare la sicurezza nazionale e combattere il terrorismo».
I Paesi colpiti dal divieto totale sono: Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen. Secondo la Casa Bianca, molti di questi Stati rifiuterebbero sistematicamente il rimpatrio dei propri cittadini o avrebbero tassi elevati di permanenza oltre la scadenza del visto, elementi definiti come “intollerabili” e sintomo di “palese disprezzo per le leggi migratorie statunitensi”.
La nota dell’amministrazione aggiunge che alcuni Paesi – in particolare Sudan, Yemen e Somalia – presentano sistemi di controllo “gravemente inadeguati”. Parallelamente, sette ulteriori nazioni sono soggette a restrizioni parziali: Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela. Per questi, saranno sospesi alcuni programmi di rilascio dei visti, ma non vi sarà un divieto assoluto.
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(con fonte AdnKronos)