Violati principi di sicurezza alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: avvertimento dell’AIEA
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica avverte che gli attacchi recenti mettono a rischio la sicurezza nucleare
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo agli attacchi recenti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale. Ha dichiarato che tali attacchi violano uno dei principi concordati per ridurre i rischi per la sicurezza dell’impianto.
Grossi ha sottolineato che, secondo il principio stabilito lo scorso anno dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, non dovrebbero esserci attacchi di alcun tipo da o contro l’impianto nucleare. Ha esortato sia la Russia che l’Ucraina a rispettare questi principi, sottolineando il pericolo di un aumento del rischio per la sicurezza nucleare.
Nonostante tutti e sei i reattori della centrale siano stati spenti e siano in fase di spegnimento, Grossi ha avvertito che i pericoli di un grave incidente nucleare rimangono molto reali. Ha esortato a fare tutto il possibile per ridurre al minimo il rischio di un incidente nucleare, sottolineando che non bisogna permettere che il destino decida cosa accadrà.
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe manifestato l’intenzione di riattivare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, anche se il suo ultimo reattore è stato spento. Tuttavia, tutti e sei i reattori sono ora in uno stato di arresto a freddo, ritenuto il più sicuro per prevenire incidenti.
Nella notte, l’Ucraina ha segnalato che la Russia ha lanciato nove droni d’attacco Shahed contro il territorio ucraino, ma tutti sono stati intercettati dalle unità di difesa aerea ucraine. Le forze russe avrebbero lanciato gli Shahed dalla Crimea, con diversi droni abbattuti in varie regioni dell’Ucraina.
Infine, secondo il rapporto delle forze armate ucraine, la Russia ha subito pesanti perdite in termini di personale e attrezzature militari dall’inizio del conflitto in Ucraina, inclusi soldati, carri armati, veicoli corazzati e altro ancora.
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(con fonte AdnKronos)
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