Ultimatum Francia a golpisti Niger: “Ripristinare immediatamente democrazia”
-
Spettacolare atterraggio di emergenza senza carrello a Newcastle VIDEO
-
L’Inter è Campione d’Italia, vittoria contro il Milan 2-1 ed è seconda stella VIDEO
-
Castel di Casio Camugnano: esplosione diga Suviana, 3 morti 4 dispersi VIDEO
-
VIDEO LIVE ECLISSI SOLARE – Segui via streaming il fenomeno astronomico in diretta
Ministero degli Esteri francese chiede il ritorno alla democrazia entro domani
La ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha emesso un ultimatum ai golpisti in Niger, chiedendo loro di ripristinare immediatamente la democrazia nel paese. La richiesta unanime della comunità internazionale è di rispettare il termine fissato dai Paesi della regione, che scade domani. La Francia ha preso molto sul serio la minaccia di un intervento militare da parte dei Paesi della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) e ha denunciato il golpe come “inaccettabile”.
Nuovo capo delle Forze Armate nominato dalla giunta militare
In risposta alle minacce di intervento armato dell’Ecowas, la giunta militare del Niger ha nominato un nuovo capo delle Forze Armate. Il generale Moussa Salaou Barmou, che ha avuto un ruolo cruciale nel colpo di stato del 26 luglio, assumerà l’incarico di capo dello Stato Maggiore. Altri posti chiave nell’esercito ed aeronautica verranno affidati a militari fedeli ai golpisti. La situazione è molto tesa e la stabilità del Niger e dell’intera regione è in gioco. La Francia sostiene con fermezza gli sforzi dell’Ecowas per sconfiggere il tentativo di colpo di Stato e ha sottolineato che tali pratiche non sono più ammesse.
LE ULTIME NOTIZIE
(con fonte AdnKronos)
-
Cultura20 ore ago
Gioconda di Leonardo: mistero paesaggio risolto? Studiosa identifica possibile location
-
Salute19 ore ago
Influenza Aviaria H5N1: rilevata nelle acque reflue di 9 città in Texas
-
In Evidenza18 ore ago
Blinken a Kiev mentre la Russia annuncia abbattimento di missili ucraini
-
Primo Piano18 ore ago
Israele: invasione Rafah ormai alle porte, incertezza sull’evacuazione