Decadenza dal reddito di cittadinanza in caso di rifiuto di lavoro

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto lavoro 2023, che introduce nuove restrizioni per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Secondo il decreto, i destinatari del beneficio che sono “occupabili”, ovvero quelli che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e che non rientrano tra le categorie di “fragili”, perderanno il beneficio se rifiutano un’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.
Gli enti di vigilanza come l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’INPS, la Guardia di finanza e i Carabinieri monitoreranno il godimento irregolare del beneficio, mentre i datori di lavoro privati che assumono i beneficiari possono ottenere incentivi nella forma di un esonero contributivo previdenziale. Per i soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni in povertà assoluta, il decreto prevede un contributo volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo e la partecipazione a progetti di formazione. Per beneficiare del reddito di cittadinanza, i destinatari dovranno registrarsi su una piattaforma informatica nazionale, rispondere a determinati requisiti e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato. Sono previsti anche incentivi per favorire l’occupazione giovanile.
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(con fonte AdnKronos)
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