Coronavirus: l’Iran tace, decimate Guardie Rivoluzionarie da virus
L’ultimo in ordine di tempo è Hossein Asadollahi, un importante comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, che è morto di coronavirus, anche se la stampa del regime degli Ayatollah, imputano la morte del comandante a “lesioni chimiche” dovute alla guerra con l’Iraq (combattuta tra il 1980 e il 1988). Sono circa una 200 i miliziani iraniani e altrettanti membri dello “Stato Maggiore” del clero a essere stati spazzati via dal Coronavirus e chissà quanti altri risultano al momento infettati.
Il ruolo di Asadollahi
Asadollahi si occupava in particolare della fornitura di armi e missili agli alleati libanesi Hezbollah e alle forze leali al presidente siriano Bashar al-Assad. Li dove non è stato possibile colpire con le armi, il coronavirus sta cambiando le carte in gioco, in un medio oriente che potrebbe mutare radicalmente dopo questa ondata virulenta.
I dati dei morti da Coronavirus… Reali e imposti
Secondo il Ministero della Salute iraniano, nelle ultime 24 ore sono morte 129 persone in Iran a causa del coronavirus, portando il numero dei morti a 1.685, ma da fonti interne che non sono sotto il controllo di Teheran, i morti sarebbero molti di più addirittura quasi 9000 deceduti.
#BREAKING: Gen. Hossein Asadollahi, a senior commander of #Iran’s IRGC, who long headed 27th Mohammad Rasulullah division has died of “chemical injuries” from the war with Iraq in the 1980s.
State media reported.
Some outlets claimed he died of #COVID19. pic.twitter.com/TFUAo1fJtO
— The Hawks #StayHomeStaySafe (@TheHawksOps) March 22, 2020
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