Trump prepara il vertice con Putin: fuori Zelensky, per ora
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Il presidente americano conferma l’incontro con Putin anche senza un faccia a faccia preliminare tra il leader russo e Zelensky
Donald Trump ha confermato che incontrerà il presidente russo Vladimir Putin anche in assenza di un confronto diretto tra Mosca e Kiev. “No, non è obbligato”, ha risposto seccamente il presidente americano ai giornalisti che gli chiedevano se Putin dovesse prima vedersi con Zelensky. “Vogliono incontrarmi e farò tutto il possibile per fermare le uccisioni”, ha aggiunto, confermando che i lavori per il summit sono già cominciati alla Casa Bianca.
L’incontro potrebbe avvenire già la prossima settimana, secondo l’assistente del Cremlino Yuri Ushakov, o al massimo entro due settimane. Trump avrebbe richiesto di accelerare i preparativi, dopo mesi di aperture pubbliche verso il presidente russo. Al momento, nessuna sede ufficiale è stata comunicata, ma tra le opzioni circola con insistenza l’ipotesi degli Emirati Arabi Uniti, come suggerito dallo stesso Putin durante un colloquio con Mohamed bin Zayed Al Nahyan, ricevuto ieri al Cremlino.
Nessun vertice a tre, Mosca smentisce Washington
Sfumata, per ora, la possibilità di un vertice trilaterale con Zelensky. Dopo l’incontro al Cremlino tra Putin e l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, alcune fonti americane avevano ipotizzato un faccia a faccia a tre per negoziare un cessate il fuoco. Ma la replica di Mosca è stata netta. “Concentriamoci sull’incontro bilaterale con Trump”, ha chiarito Ushakov. “La possibilità di un summit a tre è stata soltanto accennata dagli americani, ma non è mai stata discussa né commentata da noi”.
Putin ha poi aperto, con riserva, a un confronto futuro con il presidente ucraino: “Un incontro è possibile, ma le condizioni necessarie sono ancora lontane”, ha detto, citato dall’agenzia Tass.
Meloni in prima linea: telefonate con Trump, Zelensky e bin Zayed
Anche l’Italia si muove nel complesso scacchiere diplomatico. In serata, la premier Giorgia Meloni ha avuto colloqui telefonici con Donald Trump, Volodymyr Zelensky e il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Al centro delle conversazioni: la ricerca di un cessate il fuoco e una pace duratura, in un contesto segnato dalle mosse diplomatiche americane.
Zelensky ha condiviso sui social il suo resoconto del colloquio con Meloni, sottolineando la “visione comune” per una pace giusta e il ruolo chiave dell’Europa nel processo. “Questa guerra si svolge nel continente europeo e l’Ucraina sta entrando nell’Ue. La voce dell’Europa deve essere presa in considerazione”, ha scritto, ringraziando la premier italiana per il “sostegno incrollabile”. Kiev rivendica con forza un ruolo attivo nei negoziati, preoccupata che un’intesa tra Washington e Mosca possa escludere l’Ucraina dalle decisioni cruciali.
Trump verso sanzioni ‘soft’, ma il tempo stringe
Secondo indiscrezioni circolate a Washington, Trump sarebbe pronto ad annunciare nuove sanzioni contro Mosca qualora l’accordo di pace non si concretizzasse. Tuttavia, è probabile che le misure saranno limitate: nel mirino solo la cosiddetta “flotta fantasma” – le petroliere e le gasiere usate dalla Russia per aggirare le attuali restrizioni.
Il senatore Marco Rubio aveva già anticipato che un annuncio sarebbe potuto arrivare in queste ore. Ma secondo il Wall Street Journal, il vero banco di prova sarà dimostrare che il summit non diventi un pretesto per rimandare le sanzioni e rallentare i negoziati. “Tutto il mondo attende il prossimo passo”, ha commentato Patrick Wintour del Guardian. “Ciò che Trump farà per sanzionare Putin potrebbe definire l’intera sua carriera presidenziale”.
Putin mostra apertura, ma resta il dubbio sull’obiettivo
Dalla missione di Witkoff a Mosca sarebbero emersi segnali di apertura da parte russa: per la prima volta, Putin avrebbe elencato “esempi specifici” di condizioni per fermare la guerra. Un progresso che, secondo alcune fonti americane, ha sorpreso anche la diplomazia statunitense. Ma resta l’interrogativo sulla reale volontà di Mosca: trattare per un cessate il fuoco o semplicemente prendere tempo?
Intanto, Zelensky continua a tessere la rete europea. Dopo i colloqui con Macron, Merz e Ursula von der Leyen, è prevista una nuova telefonata con Meloni. Il messaggio da Kiev è chiaro: nessun accordo potrà essere firmato senza l’Ucraina.
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(con fonte AdnKronos)
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