
Gaza, l’Onu rinvia la riunione: pericolosa escalation il piano di Israele
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Guterres avverte Tel Aviv: “Rischio conseguenze catastrofiche”
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha posticipato a domenica 10 agosto, alle ore 10, la riunione d’emergenza su Gaza inizialmente prevista per oggi. L’incontro, richiesto da diversi Stati membri dopo l’annuncio del piano israeliano, avverrà mentre cresce la tensione internazionale. Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha avvertito che la decisione di “prendere il controllo di Gaza City” rappresenta “una pericolosa escalation” e rischia di peggiorare la già grave situazione per milioni di palestinesi.
Il piano di Tel Aviv
Il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che “non occuperemo Gaza, la libereremo da Hamas”. Il progetto prevede lo smantellamento dell’arsenale del movimento, la liberazione dei circa 50 ostaggi ancora prigionieri e l’istituzione di un’amministrazione civile alternativa, né legata a Hamas né all’Autorità Nazionale Palestinese. Secondo la tv N12, la prima fase dell’operazione riguarderà solo Gaza City, con il trasferimento forzato degli abitanti in campi per sfollati entro ottobre.
Le posizioni delle Forze Armate
Il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha assicurato che l’esercito eseguirà il piano “nel miglior modo possibile”, garantendo sicurezza, restituzione degli ostaggi e sconfitta di Hamas. Tuttavia, fonti interne alle Forze di Difesa Israeliane avevano espresso contrarietà, segnalando rischi per la vita degli ostaggi e possibili gravi conseguenze umanitarie.
Reazioni internazionali e regionali
Hamas ha accusato Netanyahu di “non preoccuparsi della sorte dei prigionieri”, mentre il Qatar ha condannato la decisione, definendola “uno sviluppo pericoloso” che aggrava la crisi umanitaria e compromette i negoziati per un cessate il fuoco permanente. Doha ha invitato la comunità internazionale a intervenire per fermare l’operazione.
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(con fonte AdnKronos)