Spyware contro giornalisti e attivisti: Palazzo Chigi nega coinvolgimento intelligence
Meta denuncia l’infiltrazione di spyware su telefoni di giornalisti e difensori dei diritti umani. Il governo esclude responsabilità e coinvolge l’Agenzia per la Cybersicurezza
Il governo italiano ha escluso qualsiasi coinvolgimento dell’intelligence nazionale nell’uso di spyware contro giornalisti e attivisti, come denunciato da Meta. In una nota ufficiale, Palazzo Chigi ha chiarito che nessuno dei soggetti protetti dalla legge sul sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica è stato posto sotto controllo.
La questione è stata definita “di particolare gravità”, e per questo l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) è stata attivata per approfondire il caso. Secondo le prime informazioni, WhatsApp Ireland Limited ha segnalato la possibile compromissione di sette utenze italiane, senza rivelarne i titolari.
Il software utilizzato per l’intrusione sarebbe “Paragon”, prodotto da un’azienda israeliana e fornito a governi e agenzie di intelligence di Paesi alleati, tra cui gli Stati Uniti. Mediterranea Saving Humans ha confermato che tra i bersagli c’è Luca Casarini, capomissione dell’ong, informato direttamente da Meta della violazione. Citizen Lab, il centro di ricerca canadese specializzato in cybersicurezza, sta analizzando il dispositivo per determinare la durata e l’estensione della sorveglianza.
Il governo ha ribadito la sua disponibilità a riferire al Copasir per ogni questione riguardante l’uso di strumenti di intelligence in Italia.
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(con fonte AdnKronos)
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