
Israele: liberate le tre donne sono nella mani dell’Idf, incubo finito
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Aggiornamento – Ore 16,30 Le donne sono ufficialmente arrivate e sono state consegnate nelle mani dell’esercito israeliano. Primi controlli dello stato di salute in terra di Gaza, poi andranno in territorio israeliano: l’incubo per queste tre donne è finito.
16-00 arriva la conferma ufficiale: le tre donne sono state consegnate alla Croce Rossa, che ora si sta dirigendo verso il punto in cui l’IDF, l’esercito israeliano, le prenderà in consegna (ore 17.20 ora israeliana – 16.20 in Italia).
È il momento del rilascio delle tre donne israeliane. Tra i prigionieri palestinesi rilasciati in cambio, anche minorenni e personalità politiche di spicco.
Il rilascio delle tre donne ostaggio di Hamas nella Striscia di Gaza, Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, sembra ormai questione di minuti. La Croce Rossa ha già raggiunto il punto concordato per prelevare i prigionieri, ma i funzionari dell’IDF, l’esercito israeliano, hanno negato che la consegna sia già avvenuta, nonostante le voci iniziali. Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sono stati visti camminare senza ausili, il che fa pensare che siano in buona salute.
Scambio di prigionieri palestinesi
Nel frattempo, i 90 prigionieri palestinesi di cui è previsto il rilascio comprendono 69 donne e diversi minori. Il più giovane è Mahmoud Aliowat, di soli 15 anni. Tra i nomi di spicco figurano Khalida Jarrar, 62 anni, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), e Dalal Khaseeb, sorella di Saleh Arouri, ex leader di Hamas ucciso in un attacco israeliano a Beirut nel gennaio 2024.
Tra i prigionieri figura anche Abla Abdelrasoul, moglie del leader del FPLP Ahmad Saadat. Saadat, detenuto in Israele, è noto per aver ordinato l’omicidio del ministro israeliano Rehavam Ze’evi nel 2001.
La delicatezza dell’operazione
L’operazione di scambio si sta svolgendo in un’atmosfera di tensione e massima cautela. L’IDF ha chiuso le vie di comunicazione nella zona di confine per garantire la sicurezza e la privacy degli ostaggi durante il trasferimento.
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(con fonte AdnKronos)