Violenza a Bologna: attacco a Sinagoga e scontri durante corteo per Ramy
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Un’escalation di violenza e antisemitismo ha sconvolto Bologna, dove la Sinagoga è stata vandalizzata durante gli scontri legati al corteo in solidarietà con Ramy Elgaml
Durante la notte di disordini seguita al corteo per Ramy Elgaml, che ha visto il ferimento di 10 agenti delle forze dell’ordine, è stato anche vandalizzato un luogo simbolo della comunità ebraica di Bologna: la Sinagoga. A denunciare l’accaduto è stato il sindaco della città, Matteo Lepore, che ha espresso particolare preoccupazione per gli atti vandalici e le minacce. “Esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica”, ha dichiarato Lepore, sottolineando l’immediato intervento del personale di Hera e della Polizia locale, che hanno lavorato tutta la notte per ripulire i danni.
Un clima di violenza in crescita
L’episodio fa parte di una serie di attacchi che si sono intensificati nelle ultime settimane in varie città italiane, sollevando preoccupazioni per un clima di crescente violenza e antisemitismo. Le forze dell’ordine, pur operando in condizioni difficili e pericolose, sono state elogiati per la loro professionalità. Tuttavia, i fatti di Bologna sono solo l’ultimo di una serie di episodi simili: in città si sono verificati lanci di bottiglie, bombe carta e fumogeni, con scene di guerriglia urbana che hanno incluso la distruzione di dehors e incendi di cassonetti.
Le reazioni politiche
Politici di varie fazioni hanno condannato con fermezza gli episodi di violenza. Ignazio La Russa, Presidente del Senato, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine e alla comunità ebraica, dichiarando che non c’è giustificazione per la violenza che continua a ripetersi con preoccupante regolarità. Anche il Ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ha sottolineato la preoccupazione per il clima di violenza e antisemitismo che attraversa il Paese, accusando alcuni gruppi di sfruttare tragedie come quella di Ramy per alimentare il caos.
L’accusa contro la sinistra
La reazione politica ha visto anche un’invettiva contro le amministrazioni locali di sinistra, accusate di non contrastare adeguatamente i centri sociali e i collettivi che, secondo alcuni, sono alla base di tali episodi di violenza. Marco Lisei, senatore di Fratelli d’Italia, ha accusato i sindaci di città come Bologna di favorire l’aggravarsi della situazione, citando anche la precedente esposizione della bandiera palestinese da parte di Lepore come un segno di un atteggiamento troppo tollerante verso gruppi radicali.
Il bilancio
Al momento, sono due i manifestanti denunciati per i disordini di Bologna: un 23enne accusato di resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere, e un 30enne accusato di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini sono ancora in corso, con molte immagini delle violenze a disposizione delle forze dell’ordine.
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(con fonte AdnKronos)
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