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Published

1 anno ago

19 Ottobre 2024

Bre-news

Dopo l’invio di armi e munizioni, Kim Jong-un ha deciso di supportare attivamente Mosca con soldati. Le conferme sull’invio di truppe dalla Corea del Nord a sostegno della Russia emergono da fonti ucraine e sudcoreane, supportate da un video divulgato su Telegram

La Corea del Nord sta assumendo un ruolo sempre più attivo nella guerra tra Ucraina e Russia, che si protrae ormai da quasi 1000 giorni. Il sostegno di Kim Jong-un all’operazione speciale di Vladimir Putin, iniziata nel febbraio 2022, si è evoluto da un iniziale supporto in termini di armi e munizioni, iniziato nel 2023, fino all’invio di soldati.

I soldati della Corea del Nord sono ora in Russia, pronti a combattere per Mosca nel conflitto che si protrae da quasi 1000 giorni contro l’Ucraina. Le informazioni diffuse da Kiev, supportate anche dall’intelligence sudcoreana, trovano conferma in un video pubblicato su Telegram (fermo immagine del video in foto) e rilanciato su X dal profilo del Centro ucraino per le comunicazioni strategiche. Questo sviluppo segna un ulteriore passo nell’evoluzione del conflitto, evidenziando la crescente collaborazione militare tra Pyongyang e Mosca.

Le prime segnalazioni sulla presenza di ufficiali nordcoreani nel Donetsk sono state confermate dall’intelligence sudcoreana, rivelando che circa 1500 soldati sono stati inviati da Pyongyang per addestramento in Russia orientale. Secondo un video diffuso dal Centro ucraino per le comunicazioni strategiche, si prevede che, a novembre, il numero complessivo di soldati nordcoreani presenti nella regione possa arrivare a circa 12000. Questo aumento è frutto di un accordo di partnership strategica firmato a giugno tra Kim e Putin.

La NATO, attraverso il segretario generale Mark Rutte, ha preso atto delle denunce ma ha evitato di esporsi completamente, sottolineando che mancano ancora elementi definitivi per confermare il coinvolgimento di unità nordcoreane. Tuttavia, a Kiev, la situazione è chiara. Il presidente Volodymyr Zelensky ha chiesto una reazione “forte” della comunità internazionale all'”invasione” nordcoreana, con il ministro degli Esteri Andriy Sybiha che ha dichiarato su X che “la Corea del Nord sta aiutando l’aggressione russa con armi e personale, non mercenari, ma unità regolari”.

Il capo della diplomazia ucraina ha esortato gli alleati a supportare e implementare pienamente il piano di vittoria di Zelensky, sottolineando l’importanza di una risposta immediata alla nuova minaccia. Secondo l’intelligence di Seul, il numero di soldati nordcoreani potrebbe aumentare ulteriormente, ma per l’Ucraina la questione non è solo quantitativa: anche un piccolo contingente nordcoreano sul campo di battaglia rappresenterebbe un coinvolgimento di un secondo Paese nel conflitto.

Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino, ha affermato che le informazioni sull’invio di soldati nordcoreani sono state confermate e ha invitato i partner internazionali a collaborare per comprendere appieno la situazione. Secondo Yermak, l’alleanza tra Corea del Nord e Russia è evidente e simile a quella con l’Iran, il che rende necessaria una riflessione su come reagire a un eventuale supporto diretto di Pyongyang a Mosca.

L’Ucraina sta considerando le informazioni fornite anche dall’intelligence sudcoreana, che ha acquisito prove fotografiche di soldati nordcoreani sul campo. In particolare, è stata identificata una foto di un tecnico militare nordcoreano, riconosciuto grazie all’intelligenza artificiale, in uniforme russa mentre assisteva al lancio di missili nordcoreani nella regione di Donetsk. Questa identificazione ha mostrato un tasso di similarità superiore all’80%, un dato ritenuto significativo dai servizi sudcoreani.

La documentazione dell’intelligence di Seul indica che i tecnici missilistici nordcoreani stanno assistendo a operazioni di lancio di missili e cercano di acquisire tecnologia e identificare problemi tecnici. Ulteriori prove del coinvolgimento militare della Corea del Nord includono immagini satellitari che mostrano movimenti di navi da guerra russe e raduni di truppe nelle strutture militari dell’Estremo Oriente russo, delineando un quadro preoccupante per la sicurezza regionale e globale.

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