Teheran: conflitto tra Pezeshkian e i Guardiani Rivoluzione su attacco a Israele
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Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e i generali dei Pasdaran sono in disaccordo su come rispondere all’uccisione di Ismail Haniyeh, con la decisione finale che spetta all’ayatollah Ali Khamenei
A Teheran si sta svolgendo un acceso braccio di ferro tra il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e i Guardiani della Rivoluzione riguardo alla risposta all’uccisione di Ismail Haniyeh. Questo conflitto di opinioni è emerso dopo che il leader di Hamas è stato ucciso il 31 luglio scorso, un atto che gli iraniani attribuiscono a Israele. La decisione finale sulla risposta spetta all’ayatollah Ali Khamenei.
Secondo il Telegraph, i generali dei Pasdaran spingono per un attacco diretto a Tel Aviv e ad altre città israeliane, puntando su obiettivi militari per ridurre il rischio di vittime civili. Al contrario, Pezeshkian preferirebbe colpire basi segrete israeliane in Paesi vicini all’Iran, simile all’operazione condotta nei mesi scorsi contro una presunta base del Mossad nel Kurdistan iracheno.
Uno stretto collaboratore di Pezeshkian ha dichiarato al Telegraph che il presidente teme che un attacco diretto a Israele possa portare a gravi conseguenze. Pezeshkian è consapevole dei rischi dopo l’attacco del 13 aprile scorso, quando l’Iran lanciò circa 300 missili e droni contro lo Stato ebraico, ma la maggior parte fu intercettata.
Il collaboratore ha aggiunto che l’insistenza dei Guardiani della Rivoluzione su un attacco diretto a Israele potrebbe essere motivata più dal desiderio di indebolire la presidenza di Pezeshkian piuttosto che da una necessità di vendetta. Un secondo collaboratore ha suggerito che Pezeshkian preferirebbe colpire obiettivi legati a Israele in Azerbaigian o nel Kurdistan iracheno, avvisando prima questi Paesi e cercando di risolvere la questione in modo meno drammatico.
Nonostante le pressioni, Pezeshkian non si sente umiliato per l’uccisione di Haniyeh, avvenuta poco dopo il suo giuramento, e considera che l’incidente potrebbe essere stato un tentativo di spingerlo verso un conflitto aperto.
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(con fonte AdnKronos)
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