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La Commissione Europea reintroduce il limite per i liquidi nei bagagli a mano anche in aeroporti con scanner avanzati, scatenando un’ondata di malcontento tra i viaggiatori e sui social media.

La Commissione Europea ha deciso di reintrodurre il limite di 100 ml per i liquidi nei bagagli a mano, anche negli aeroporti dotati di scanner avanzati. Questa misura è stata adottata nonostante la presenza di tecnologie moderne che avevano permesso, fino ad ora, di trasportare contenitori di dimensioni maggiori senza estrarre i liquidi durante i controlli di sicurezza.

Motivi di sicurezza e reazioni degli utenti

Il ripristino delle restrizioni sui liquidi, che entrerà in vigore dall’1 settembre, è giustificato da Bruxelles con motivi di sicurezza. I nuovi scanner, inizialmente approvati come sicuri, non soddisferebbero più gli standard richiesti per lo screening di liquidi e aerosol. Questa retrocessione potrebbe causare disagi significativi in tutta Europa, specialmente in Paesi come Germania e Olanda che hanno investito ingenti risorse nei nuovi sistemi.

Varietà di reazioni e sfumature di malcontento

L’introduzione di questi limiti ha scatenato un’ondata di reazioni negative sui social media. Secondo una ricerca di SocialData, condotta tra il 31 luglio e il 1° agosto per Adnkronos, il sentiment generale è fortemente negativo, con il 47% degli utenti esprimendo critiche verso la decisione.

Molti viaggiatori hanno espresso il loro disappunto, con circa il 25% che ha ironizzato sulla priorità data alle restrizioni sui liquidi rispetto ad altri problemi globali, e il 30% ha criticato le decisioni dell’Unione Europea, percepita come incapace di gestire la situazione in modo efficace.

Solo il 10% degli utenti ha cercato di spiegare le ragioni dietro la reintroduzione dei limiti, mettendo in luce le preoccupazioni per la sicurezza. Alcuni hanno proposto soluzioni alternative, come l’uso di prodotti solidi per evitare i limiti sui liquidi.

Commento degli esperti sulla regolamentazione europea

Luigi Di Gregorio, politologo e Professore aggregato di Scienza Politica presso l’Università della Tuscia di Viterbo, commenta che il sentiment negativo è accentuato dalla percezione che tali restrizioni siano burocratiche e non giustificate, soprattutto in un contesto di bassa minaccia percepita.

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(con fonte AdnKronos)

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