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Il voto del 23 marzo 2024 mette di fronte Korcok e Pellegrini, mentre la Slovacchia si trova a un bivio tra orientamento occidentale e vicinanza russa

La Slovacchia si prepara a un fondamentale esercizio democratico con le elezioni presidenziali del 23 marzo 2024, in cui gli elettori dovranno scegliere tra l’europeismo rappresentato da Ivan Korcok e l’orientamento filorusso incarnato da Peter Pellegrini, attuale presidente della Camera e alleato del premier Robert Fico.

Il nuovo capo dello Stato subentrerà alla liberale Zuzana Caputova, figura europeista e sostenitrice dell’Ucraina, la quale ha rinunciato a un secondo mandato. Le previsioni sondaggistiche indicano una possibile vittoria di Pellegrini al ballottaggio del 6 aprile, tuttavia i margini non sono ampi e un successo dell’ex ministro degli Esteri Korcok resta ancora una possibilità concreta.

Queste elezioni rivestono una rilevanza cruciale per il futuro orientamento della Slovacchia, con il rischio di trasformarsi in un’altra Ungheria in termini di politica interna ed estera. Fico attualmente guida un governo di minoranza, ma una vittoria di Pellegrini potrebbe consolidare ulteriormente la sua posizione, data la loro stretta collaborazione politica.

Sebbene Pellegrini fosse inizialmente considerato il favorito, Korcok, 59 anni, membro del partito Progressista, ha recentemente guadagnato terreno. I sondaggi mostrano risultati contrastanti, con alcuni indicando un vantaggio per Pellegrini e altri per Korcok, evidenziando l’incertezza del panorama elettorale.

L’analista politico Radoslav Stefancik sottolinea che le elezioni precedenti dimostrano la presenza di una forte parte della società slovacca con valori occidentali, ma riconosce anche la popolarità di Pellegrini e l’impatto delle sfide recenti come la pandemia da Covid-19 sull’umore degli elettori.

Le implicazioni di queste elezioni vanno oltre la politica estera, toccando anche la configurazione interna del paese. La possibile elezione di Pellegrini potrebbe portare a una fusione tra il suo partito Hlas-Sd e lo Smer di Fico, conferendogli maggior potere politico. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo alla possibile erosione della democrazia e all’indipendenza del potere giudiziario, considerando le politiche passate e le alleanze dell’estrema destra.

Inoltre, il ruolo del presidente slovacco è significativo in ambito internazionale, con responsabilità che includono la ratifica dei trattati e la nomina dei giudici delle alte corti. Con il sostegno di Pellegrini, Fico potrebbe avanzare un’agenda politica controversa che potrebbe minare ulteriormente le istituzioni democratiche del paese.

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(con fonte AdnKronos)

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