Svolta indagini omicidio di Mico Geraci: identificati i mandanti a 25 anni dal delitto

A distanza di 25 anni dall’omicidio di Mico Geraci, il sindacalista della Uil ucciso davanti alla sua abitazione a Caccamo (Palermo), c’è una svolta nelle indagini. I carabinieri, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai boss di Trabia, i fratelli Pietro e Salvatore Rinella, identificati come i presunti mandanti dell’assassinio.
Geraci, 44 anni, fu trucidato con cinque colpi di fucile a pompa davanti a casa sua, mentre il figlio 17enne assisteva impotente. Il sindacalista si era distinto per il suo impegno civico e politico, denunciando la mafia locale e opponendosi a interessi poco trasparenti legati al nuovo piano regolatore di Caccamo.
La Direzione distrettuale di Palermo ha ricostruito dettagliatamente il delitto, definendolo un atto legato al suo impegno contro la criminalità organizzata. Il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, ha dichiarato che Geraci risultava particolarmente scomodo per i consolidati interessi mafiosi, provocando addirittura l’intervento diretto di Bernardo Provenzano, il quale ne avrebbe ordinato l’eliminazione.
Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha accolto la notizia con soddisfazione, affermando che finalmente verrà fatta giustizia. L’identificazione dei mandanti rappresenta un passo cruciale dopo decenni di indagini, dimostrando la determinazione nel perseguire la verità e rendere giustizia a Mico Geraci.
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(con fonte AdnKronos)
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