
Direttore generale AIEA a Zaporizhzhia: rischio incidente nucleare
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Il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Mariano Grossi, ha annunciato che nei prossimi dieci giorni visiterà la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa situata nel sud dell’Ucraina. L’obiettivo è discutere del persistente “rischio di un grave incidente nucleare” in un contesto di operazioni militari in corso e fragilità della situazione regionale.
Visita alla Centrale Nucleare
La visita di Grossi si concentrerà sulla valutazione della sicurezza nucleare, considerando l’instabilità nella regione e le operazioni militari in corso. La situazione è particolarmente delicata dato che la fornitura di energia elettrica alla centrale è stata interrotta a inizio dicembre 2023, mettendo in evidenza la necessità di monitorare attentamente la situazione.
Situazione Attuale e Precedenti Incidenti
Grossi ha sottolineato che, nonostante la regione sia teatro di operazioni militari, tutti e sei i reattori della centrale di Zaporizhzhia sono spenti dal 2022, riducendo il rischio immediato. Tuttavia, ha ricordato l’incidente di dicembre 2023, durante il quale l’approvvigionamento energetico è stato compromesso, mettendo a dura prova le misure di emergenza.
Gestione dell’Emergenza e Supporto Internazionale
Il consulente della Agenzia Statale Ucraina per la Gestione delle Emergenze Nazionali, Mario Scaramella, ha sottolineato la necessità di garantire la gestione delle emergenze secondo protocolli condivisi, indipendentemente dal controllo politico o militare. Ha evidenziato l’importanza di fornire formazione e supporto a livello di agenzie tecniche neutre, che possano garantire la sicurezza delle infrastrutture e la protezione dell’ambiente.
Raccomandazioni per il Futuro
Scaramella ha proposto di escludere alcune infrastrutture e beni giuridici dal conflitto, cercando di preservare la sicurezza e la stabilità in queste aree, considerando l’incertezza sul futuro territoriale. Questa prospettiva mira a garantire che la gestione delle emergenze continui in modo efficace, indipendentemente dalla situazione politica e militare in evoluzione.
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(con fonte AdnKronos)
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