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A causa del riscaldamento globale, entro il 2100 il 40% della superficie terrestre potrebbe trovarsi in una zona climatica diversa rispetto a quella che occupa oggi. È quanto sostengono gli esperti dell’Università della Virginia in un articolo recentemente comparso sulla rivista di settore “Earth’s Future”. Stando ai dati ottenuti impiegando alcuni sofisticati modelli di simulazione digitale, le zone aride e tropicali occuperebbero porzioni sempre più estese del Pianeta, con conseguenze potenzialmente disastrose.

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(AdnKronos)


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