Casi Covid aumentano: situazione peggiora, verso nuove misure restrittive
Zona rossa più larga per fermare il contagio in Italia e arginare le varianti del coronavirus. Gli oltre 20mila nuovi casi positivi registrati ieri fanno scattare l’ulteriore allarme, mentre si avvicina la cifra di 100.000 morti nella pandemia. Le misure e le restrizioni previste dal nuovo Dpcm del 6 marzo, il primo del premier Mario Draghi, potrebbero non bastare per piegare la curva dell’epidemia. La prospettiva di un’ulteriore stretta diventa più concreta, sulla scia delle indicazioni che il Cts aveva fornito prima del varo del Dpcm: la zona rossa, per gli esperti, dovrebbe scattare in automatico dove si verificano 250 casi di Covid ogni 100mila abitanti. Secondo il Dpcm, la dichiarazione di zona rossa nelle aree ad alta incidenza dipende dai governatori. Per i tecnici, la chiusura della scuola nelle aree in cui il virus è particolarmente diffuso va abbinata a misure più restrittive in genere.
Più tardi, arriva anche il messaggio di Luigi Di Maio, che indica la strada suggerita dal Cts. ” Nelle ultime 24 ore in Italia abbiamo registrato oltre 20mila nuovi casi, con un tasso di positività che sale al 7.6%. Aumentano di nuovo i ricoverati in terapia intensiva e piangiamo complessivamente quasi 100mila vittime. Con questi numeri servono misure più rigide, come sta chiedendo anche il comitato tecnico scientifico”, dice il ministro degli Esteri.
A riassumere il quadro provvede in serata il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css). “C’è una risalita del contagio, i numeri e vari indicatori ce lo dicono chiaramente”, dice a Che tempo che fa. “In questa fase in cui c’è ancora una curva del contagio così importante, credo che tutti dobbiamo dare priorità a quella che è una responsabilità nei comportamenti individuali e nel mantenimento del distanziamento. E’ chiaro – aggiunge – che il problema non è solo limitato all’emergenza sanitaria ma alla crisi economica e sociale che non va dimenticata. La priorità però resta la salute“.
La strada pare tracciata: “L’indice Rt è arrivato a 1,06, in 6 regioni è superiore a 1. La situazione nel paese è eterogenea, la Sardegna è addirittura zona bianca. C’è un aumento dei ricoveri nelle terapie intensive, con 9 regioni oltre la soglia critica del 30%”.
(AdnKronos)
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