Connect with us

Published

on

La curva del contagio sembra flettere anche se non con decisione ma lentamente, mentre l’Rt è in aumento, come evidenzia il primo bollettino del 2021, il tasso di positività è al 14,1% e stando così le cose, il 6 gennaio alcune regioni, Veneto, Calabria e Liguria, potrebbero non tornare al giallo di partenza, prima del decreto di Natale, ma permanere nelle zone rosse, visto che il loro Rt supera il valore di 1. Non sono messe tanto meglio neppure Lombardia, Basilicata e Puglia. Quindi non è scontato che tutte le regioni tornino al colore che avevano il 23 dicembre, prima della vigilia di Natale che ha fatto diventare area rossa tutta l’Italia in virtù del decreto varato dal governo con la chiusura durante le festività.

Quindi fiato sospeso per tutti perché non è detto che si torni alle condizioni pre decreto di Natale. In attesa di capire come si orienteranno e quali decisioni saranno prese dal Governo, sentito il Comitato Tecnico Scientifico, fino al 6 gennaio ecco le misure restrittive in atto e cosa è possibile fare fino a quella data.

Italia area Rossa ancora oggi 2 gennaio e domani 3, poi il 5 e il 6 gennaio giorno dell’Epifania

SPOSTAMENTI – Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento. Fino al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti, anche per far visita ad amici o parenti, che comportino l’uscita dalla Regione in cui si vive o in cui si ha la residenza. Nei giorni in area rossa sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, anche verso altri Comuni, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Si può andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti.

RISTORANTI E BAR – Le regole proprie della zona rossa prevedono che ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, siano aperti esclusivamente per la vendita da asporto e per la consegna a domicilio. Nelle aree o negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali l’ingresso e la permanenza negli stessi da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali. Sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità individuati. La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi “di vicinato” (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti. Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

ZONA ARANCIONE – Le misure verranno attenuate lunedì 4 gennaio, quando l’Italia tornerà ad essere zona arancione per 24 ore. Il coprifuoco rimane tra le 22 e le 5. Ci si potrà spostare liberamente all’interno del proprio comune, senza autocertificazione, e ci si potrà muovere dai piccoli comuni sotto i 5000 abitanti e nel raggio di 30 chilometri anche se questo significa uscire dalla propria regione. Resta il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia: conseguentemente, sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti “entro tali orari e ambiti territoriali”, come spiega il governo nelle Faq.

(con fonte AdnKronos)

Le ultime di LR

Le ultime news di LiberoReporter

di tendenza