Grecia: addio Tsipras, gli ellenici premiano Mitsotakis… Atene come Roma guarda alla propria fine ingloriosa
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Era arrivato come il premier della lotta contro l’Europa e le sue manovre da “strangolamento”, vincendo le elezioni greche precedenti con il motto “Non piegheremo la testa davanti la troika” ed invece Alexis Tsipras, dopo aver indetto un referendum se accettare o meno i negoziati che avrebbero portato “lacrime e sangue” per il paese, da lui fortemente voluto, appoggiando senza mezzi termini il “NO” alle politiche europee e nonostante lo abbia vinto, ha poi cambiato rotta immediatamente, facendo così una marcia indietro epocale, accettando tutto ciò che l’Europa alla fine gli ha imposto. La Grecia che si è presentata a queste elezioni politiche è mutata notevolmente: è vero Tsipras ha ricevuto il credito necessario dall’Europa per portare fuori la Grecia dal bailout internazionale, “uccidendo” totalmente l’economia locale, il potere d’acquisto dei greci è sparito e il lavoro totalmente scomparso ma il popolo ellenico non ha gradito la sua “finta” politica di estrema sinistra e gli ha voltato le spalle, dandogli già alle Europee un segnale forte e chiaro. Infatti la Grecia oggi da il ben servito a Mister Sinistra, esponente del primo partito europeo anti-sistema (Syriza) che ha fatto esattamente ciò che avrebbero fatto i partiti di sistema, aprendo così oggi le porte al centrodestra di Kyriakos Mitsotakis, leader del partito Nea Demokratia che fa incetta di voti, raggiungendo il 40%, aggiudicandosi la maggioranza assoluta dei seggi con 154 dei 300 complessivi in Parlamento. Il futuro è sempre più incerto per i greci, ma il “volto nuovo della politica” che avrebbe dovuto rappresentare Tsipras o almeno così aveva promesso nella sua campagna elettorale nel 2015, ora ha trovato il suo epilogo. Ora che al governo tornano i “Partiti di Sistema”, cioè le rappresentanze di coloro che hanno elevato a tal punto il debito da creare le voragini finanziarie della Grecia, ci si chiede cosa penseranno coloro che nel tempo antico resero Magna la Grecia e che ora è ridotta ai minimi termini… La fine che si prevede pure per Roma (e chiaramente di conseguenza per tutto il bel paese), che era a capo di un impero mastodontico e oggi invece fa i conti con buche, inciviltà e spazzatura, nel vero senso della parola oltre che quella figurativa che circola nei palazzi della politica, la cui radice etimologica deriva dal greco antico dove aveva un significato nobile e aulico e che oggi invece rappresenta soltanto i propri interessi personali. Una fine ingloriosa di due colossi che diedero forma alla civiltà di quei tempi andati… e che, siamo certi, mai più torneranno.
TS
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