Descrizione
Pagine inaspettate, non programmate né ricercate, vissute come un’esigenza dell’anima di andare oltre, verso nuovi e sconosciuti orizzonti; dove non arriva la razionalità ma l’ispirazione e l’intuizione pescano in una dimensione trascendente la nostra, nella quale abbandonarsi e lasciarsi andare come in un mare aperto, senza rotta, confidando che il soffio dello Spirito ci guidi su quella giusta, che la grazia e la luce ci preceda e illumini il nostro navigare. Come ci dice Lev Tolstoj: “L’uomo che professa la dottrina di Gesù è simile a un uomo che porti davanti a sé una lanterna appesa a una pertica più o meno lunga: egli è sempre preceduto dalla luce; questa lo stimola incessantemente a seguirla e gli dispiega dinanzi un nuovo spazio illuminato che lo attira verso di sé… Costui è in una condizione di costante tormento: non vedendo dietro di sé il cammino che ha percorso, e vedendo altresì sempre davanti a sé il cammino che ancora lo aspetta e non ha ancora percorso, si sente imperfetto”.
Ecco, queste riflessioni voglio essere un inno, un elogio alla imperfezione e alla fragilità umana, viste come condizioni necessarie perché l’uomo possa arrivare, in forma consapevole alla coscienza di sé. Solo attraverso i nostri errori, inciampi, rovesci e fallimenti, possiamo sperimentare su di noi l’amore e la misericordia donateci da Dio-Padre, e metterlo così in pratica, facendosi noi prossimo verso i bisognosi, i poveri, gli emarginati gli invisibili, gli scarti dell’umanità, nei quali conosceremo e riconosceremo il Maestro vivente.
“Il Figlio dell’uomo è venuto per salvare quello che era perduto” ci dice Gesù. E questo è il compito che spetta ai Guerrieri della Luce, ai suoi discepoli innamorati del Nazareno.
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