
Ucraina sotto attacco, Putin ignora l’ultimatum di Trump
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Mosca accelera con la guerra. Kiev teme l’accerchiamento di Pokrovsk, mentre Trump riduce la scadenza per la pace prima di imporre nuove sanzioni… Una mossa che non produce effetti
I negoziati restano fermi. Sul campo, invece, la guerra avanza. Vladimir Putin ignora le pressioni statunitensi e continua a perseguire gli obiettivi dell’“Operazione militare speciale” in Ucraina. “Stiamo avanzando lungo tutta la linea del fronte”, ha dichiarato il presidente russo nelle ultime ore, confermando la strategia ormai consolidata: negoziare sì, ma solo da una posizione di forza, con garanzie per la sicurezza della Russia.
Pressioni ignorate: la delusione del presidente Usa
Le richieste di Donald Trump, che ha chiesto a più riprese una soluzione negoziata del conflitto, restano senza risposta. Né le sue minacce di nuove sanzioni contro Mosca sembrano influenzare il Cremlino. Al contrario, l’esercito russo ha accelerato le operazioni: secondo un’analisi Afp basata su dati dell’Institute for the Study of War (ISW), luglio è stato il mese con l’avanzata più ampia dal novembre scorso.
Avanzata russa: +713 km² in un mese
In 30 giorni, le truppe di Mosca hanno conquistato 713 chilometri quadrati, a fronte dei soli 79 recuperati dall’Ucraina: un bilancio netto di +634 km². La progressione è costante da marzo, quando era di +240 km². A confermare l’accelerazione è la presa di Chasiv Yar, città strategica nell’est ucraino che Mosca definisce ora completamente sotto controllo: un nodo logistico essenziale, trampolino per nuove offensive verso ovest.
Una linea del fronte in movimento
Secondo la Cnn, la Russia “sta capitalizzando i piccoli successi” e prepara una nuova offensiva estiva. A Kostiantynivka e Pokrovsk – due città ucraine nell’oblast di Donetsk – i reporter hanno documentato il rapido passaggio di controllo del territorio, con droni russi che hanno penetrato profondamente aree prima considerate sicure.
Trump riduce la scadenza ma il Cremlino tira dritto
In un’intervista a Newsmax, Trump ha espresso frustrazione per il comportamento di Putin, accusandolo di aver infranto gli impegni presi durante colloqui riservati: “Pensavo che avessimo risolto la questione tre volte”, ha detto. Diminuito da 50 a 12 giorni il tempo utile per trovare un accordo, una scadenza che Kiev ha accolto con favore nella speranza di aumentare la pressione sulle cancellerie occidentali, prima di imporre nuove sanzioni.
Zelensky: “Situazione difficile, ma non avanzano ovunque”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che la situazione è complessa su diversi tratti del fronte, pur sottolineando che “i russi non avanzano ovunque”. Ma l’area di Pokrovsk è una delle più critiche: dopo mesi di attacchi, le forze ucraine rischiano l’accerchiamento. Le città vicine di Rodynske e Biletske sono ormai in bilico, mentre le vie di rifornimento sono sempre più vulnerabili.
Verso nuovi assedi? Kiev teme il peggio
Un comandante ucraino citato dalla Cnn ha evocato lo scenario di un probabile assedio, simile a quelli di Avdiivka e Vuhledar. L’ufficiale ha parlato di “uno scenario molto negativo”, con la minaccia concreta di perdere sia uomini che posizioni chiave. Viktor Tregubov, portavoce del gruppo Khortytsia, ha confermato la gravità della situazione: “La pressione russa è ovunque”.
Tre fronti aperti per Kiev
Secondo le analisi open source di DeepState, la conquista russa di Chasiv Yar potrebbe aprire tre crisi:
- Perdita di città-chiave a Donetsk, fondamentali per la difesa dell’intera regione.
- Libertà di manovra per le truppe russe, che potrebbero spingersi verso Kramatorsk e Sloviansk.
- Esposizione dei reparti ucraini su terreni aperti e difficili da difendere tra Donetsk e Dnipro.
Attacchi con droni in territorio russo
Nel frattempo, l’Ucraina ha colpito diversi impianti industriali in territorio russo. Lo riferiscono le autorità locali e media indipendenti come il Kyiv Independent. A Ryazan è stata colpita una raffineria, a Penza l’obiettivo sarebbe stato lo stabilimento Elektropribor, mentre a Samara è andata in fiamme la raffineria Novokuibyshevsky. A Rostov, tre civili sono rimasti uccisi. L’esercito russo afferma di aver intercettato 112 droni nella notte.
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(con fonte AdnKronos)
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