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Published

7 mesi ago

3 Aprile 2025

Bre-news

Israele lancia un chiaro avvertimento alla Siria dopo una serie di attacchi aerei e scontri che hanno portato a 13 morti, sottolineando la sua determinazione a non permettere la presenza di “forze ostili” ai suoi confini

L’escalation tra Israele e Siria ha raggiunto nuovi livelli di tensione dopo una serie di raid israeliani che hanno colpito obiettivi strategici in Siria, causando almeno 13 morti. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha lanciato un avvertimento diretto al presidente siriano ad interim, Ahmed al-Sharaa, ribadendo la volontà di Tel Aviv di impedire la presenza di forze ostili lungo i suoi confini, sottolineando che le operazioni militari sono un “avvertimento” per il futuro.

Gli attacchi israeliani, confermati dalle Forze di Difesa israeliane (IDF), hanno colpito diversi obiettivi in Siria, tra cui un aeroporto militare a Hama, un edificio di ricerca scientifica a Damasco e una base aerea vicino a Palmira. Le autorità siriane hanno denunciato la morte di nove civili a Daraa, nella Siria meridionale, durante un’operazione israeliana, mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha precisato che le vittime erano in gran parte uomini armati che cercavano di resistere all’incursione.

La Siria ha accusato Israele di tentare di destabilizzare il paese e aggravare le sofferenze del suo popolo. Dal canto suo, Israele ha ribadito la sua determinazione a impedire che armi sofisticate cadano nelle mani delle autorità siriane, che Tel Aviv considera jihadiste, e ha fatto sapere che non tollererà la presenza di forze del nuovo governo di Damasco nelle vicinanze dei suoi confini. A febbraio, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva auspicato la smilitarizzazione della Siria meridionale, dichiarando che Tel Aviv non accetterà la presenza di forze islamiste vicino al territorio israeliano.

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