
Gaza, Israele ritira la delegazione dai negoziati a Doha: stallo nei colloqui per il cessate il fuoco
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Tensioni crescenti tra le parti mentre Hamas insiste sullo stop alle ostilità e Israele esige la resa: Netanyahu richiama i suoi negoziatori, protestano le famiglie degli ostaggi
Il governo israeliano ha deciso di ritirare l’intera delegazione impegnata nei colloqui per il cessate il fuoco in corso a Doha, in Qatar. La notizia, diffusa dai media israeliani, è stata confermata dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. I membri di alto livello sono stati richiamati già martedì, lasciando nella capitale solo rappresentanti tecnici.
Famiglie degli ostaggi in rivolta, negoziati bloccati
La scelta di Tel Aviv ha provocato dure reazioni da parte delle famiglie degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. I negoziati, infatti, restano in stallo. Hamas pretende la cessazione totale delle ostilità in cambio del rilascio dei prigionieri, mentre Israele richiede la resa delle armi da parte del gruppo e l’uscita dei suoi leader da Gaza, condizioni finora respinte.
Colpito il fratello di Sinwar, raid anche in Libano
Secondo fonti palestinesi, Zakaria Sinwar, fratello del defunto leader di Hamas Yahya Sinwar e del suo successore Muhammad Sinwar, è morto per le ferite subite in un attacco aereo israeliano avvenuto sabato. Parallelamente, l’esercito israeliano ha colpito un sito di Hezbollah nella regione della Biqaa, nel nordest del Libano. Il quotidiano ‘Haaretz’ riferisce che le forze israeliane operanti nel sud del Paese hanno attaccato “infrastrutture terroristiche” legate al gruppo.
Erdogan accusa Israele e l’Occidente
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato, tramite l’agenzia Anadolu, che Israele si sta isolando sulla scena internazionale a causa della sua campagna militare a Gaza. “La storia chiederà conto a chi sbaglia”, ha detto, criticando anche l’inerzia delle istituzioni occidentali, che avrebbero “fallito il test di umanità”.
Entrati 90 camion di aiuti: ma l’Onu avverte, ‘è solo una goccia’
Dopo 80 giorni di assedio, ieri sera sono riusciti a entrare nella Striscia 90 camion carichi di aiuti, tra cui farina, alimenti per bambini e forniture mediche. Lo riferisce Haaretz. L’Onu, però, avverte: si tratta di “una goccia nell’oceano” e non basterà ad alleviare le sofferenze della popolazione.
Riaprono pochi panifici, ma la fame resta
Il Programma alimentare mondiale (Wfp) ha annunciato la riapertura parziale di alcuni panifici nel sud e nel centro di Gaza, grazie al proprio supporto logistico. Ma l’organizzazione ammonisce: dopo quasi tre mesi di blocco totale degli aiuti, la fame resta un’emergenza diffusa e servono molti più rifornimenti.
Trump sostiene gli obiettivi di Netanyahu a Gaza
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito il suo sostegno agli obiettivi del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo un comunicato dell’ufficio del premier, i due leader hanno avuto un colloquio telefonico nel quale Trump ha espresso piena adesione alla linea israeliana: ottenere il rilascio degli ostaggi, distruggere Hamas e proseguire con il cosiddetto Piano Trump per il futuro della regione.
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(con fonte AdnKronos)
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