
Meloni e Macron: strategia anti-traffico di migranti, oggi Cdm
Un Incontro diretto e franco
Dopo screzi passati, Giorgia Meloni e il Presidente francese Emmanuel Macron si concentrano sulla strategia anti-trafficanti per affrontare l’incessante flusso di migranti verso le coste europee. L’incontro, della durata di 90 minuti, è stato un faccia a faccia diretto, senza delegazioni al seguito, segnando un approccio franco e cordiale. Questa riunione arriva a tre mesi dall’incontro presso l’Eliseo, che ha contribuito a chiarire le posizioni.
Discussione sulle sfide economiche
Oltre alle questioni migratorie, i due leader hanno affrontato le sfide economiche che l’Europa deve affrontare. Tuttavia, il dossier dei migranti è stato il principale punto all’ordine del giorno. Questo incontro avviene pochi giorni dopo il supporto di Macron a Roma, con Parigi pronta ad aiutare l’Italia, che svolge un ruolo fondamentale come primo porto sicuro.
Obiettivo comune: sradicare il traffico di migranti
Sia Macron che Meloni mirano a smantellare la rete dei trafficanti di esseri umani, un obiettivo che richiede l’unità di tutta l’Europa. È necessario un piano per contrastare le partenze e dissuaderle, coinvolgendo tutti gli attori e proponendo un approccio mirato verso l’Africa mediante un programma specifico. Questi temi saranno discussi nel vertice Euromed che si terrà a Malta e successivamente al Consiglio europeo informale a Granada, dove Meloni può contare sul sostegno di Macron.
Tentativi di gestire l’emergenza
Nonostante l’impegno contro il traffico di migranti, Meloni deve affrontare la “fase 2” dell’emergenza migranti, un tema che era stato al centro della campagna elettorale ma ora rappresenta una sfida per il governo. Nel Consiglio dei ministri odierno è prevista una nuova stretta per cercare di contenere il numero degli sbarchi. Il decreto prevede espulsioni per ragioni di sicurezza, l’accoglienza dei 16enni in centri ordinari in caso di sovraffollamento, e un rafforzamento della guardia costiera negli hotspot.
Pugno duro su chi mente sull’identità
Particolare attenzione è riservata a chi mente sulla propria identità, compresi coloro che dichiarano falsamente di essere minorenni per evitare il rimpatrio. Il decreto prevede l’espulsione per coloro che vengono scoperti, con procedure di verifica che includono anche raggi X, rilievi dattiloscopici e antropometrici. Questa misura si aggiunge alla recente decisione di estendere la detenzione nei centri di rimpatri a 18 mesi, evidenziando la determinazione nel contrastare l’inganno.
Un appello per la solidarietà europea
Meloni ribadisce la necessità del contributo di tutti, sottolineando che l’Italia non può affrontare questa sfida da sola, come dichiarato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e discussa anche con Macron. La solidarietà europea è fondamentale per gestire questa complessa situazione.
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(con fonte AdnKronos)
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