
Ecuador al voto presidenziale dopo campagna elettorale bagnata dal sangue
Il Dramma dell’assassinio di un candidato presidenziale
In Ecuador, le elezioni presidenziali si stanno svolgendo in un clima di tensione e apprensione a causa dell’omicidio del candidato presidenziale Fernando Villaviciencio. La tragedia ha gettato un’ombra oscura sull’intero processo elettorale.
Un paese in trasformazione: da nazione pacifica a snodo traffico di droga
L’omicidio di Villaviciencio ha evidenziato una trasformazione inquietante dell’Ecuador. Da paese una volta noto per la sua tranquillità, si è trasformato in un importante punto di transito nel traffico di droga internazionale. Questo cambiamento ha gettato una luce inquietante sul contesto delle elezioni.
Promesse di sicurezza e incertezza dopo l’omicidio
Le promesse di migliorare la sicurezza nazionale sono state al centro della campagna elettorale dei 28 candidati presidenziali. Tuttavia, l’assassinio di Villaviciencio ha sollevato dubbi sulla capacità di attuare tali promesse. Inoltre, la legge proibisce la pubblicazione di sondaggi dopo il 10 agosto, giorno successivo all’omicidio, rendendo difficile stimare l’impatto dell’evento sul risultato elettorale.
Una favorita e una nuova nomina
Inizialmente, Luisa Gonzales, del movimento Rivoluzione Cittadina fondato dall’ex presidente Rafael Correa, sembrava essere la favorita. Durante un comizio a Guayaquil, il principale porto del paese, Gonzales ha promesso di affrontare con fermezza la criminalità e di intensificare la cooperazione anti-crimine con la Colombia. Nel frattempo, il Movimento Costruire, al quale apparteneva Villaviciencio, ha scelto il giornalista Christian Zurita come suo successore. La nomina è stata approvata solo pochi giorni prima, limitando il tempo per la sua campagna elettorale.
Il peso dell’assassinio del candidato per la Lotta alla Droga
Zurita, stretto collaboratore di Villaviciencio nelle inchieste sulla corruzione e il narcotraffico, ha sollevato l’allarme riguardo alla crescente infiltrazione del narcotraffico nell’Ecuador. Ha sostenuto che l’omicidio del suo collega sia stato motivato dal desiderio di militarizzare i porti coinvolti nel traffico di droga. Questa nomina, assieme alla promessa di un’impronta anti-crimine più robusta, ha portato molti candidati a chiudere la campagna elettorale indossando giubbotti antiproiettile.
L’Ecuador tra cocaina e corruzione
L’Ecuador, una volta noto per l’esportazione di banane, è ora un punto focale nel traffico di droga internazionale. La pandemia di COVID-19 ha aggravato l’instabilità economica, aprendo la strada all’infiltrazione di gang di narcotrafficanti colombiani e messicani. Di conseguenza, l’omicidio è solo l’ultimo di una serie di atti di violenza che hanno plasmato il clima pre-elettorale.
Un nuovo capitolo di incertezza
Mentre l’Ecuador si avvia a eleggere un nuovo presidente, l’omicidio di un candidato presidenziale e le sfide legate alla sicurezza e al traffico di droga gettano un’ombra di incertezza sul futuro del paese. La nazione, una volta pacifica, è ora di fronte a una realtà complessa e in evoluzione che ha reso le elezioni più incerte che mai.
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(con fonte AdnKronos)
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